Tasso variabile

Tasso variabile

Come molti già ben sanno, quando si procede con la richiesta di un prestito alla banca o a un istituto finanziario occorre valutare con attenzione il valore dei tassi di interesse, i quali rappresentano il costo del denaro.

In assenza di spese e costi istruttori, si tratta cioè della differenza di importo tra quanto il richiedente deve rimborsare e quanto lui stesso riceva in fase di erogazione del finanziamento. Rispetto alla somma erogata, cioè, il debitore sarà chiamato a rimborsare un importo aggiuntivo rispetto a quanto ha effettivamente ottenuto in sede di erogazione del finanziamento e, questo, al fine di remunerare l’Istituto di Credito per il servizio offerto.

Questi possono essere di diverse tipologie, tra cui fissi o variabili. Nel primo caso si tratta di interessi stabiliti in fase di stipula del contratto, il cui valore rimane tale fino alla scadenza del contratto. Il tasso variabile, invece, indica una tipologia particolare di calcolo di interesse, il cui importo cambia nel tempo, sulla base ad esempio delle variazioni del costo del denaro sul mercato finanziario, calcolato seguendo dei parametri che variano quotidianamente. I più comuni tra questi sono gli indici Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate), che indicano il tasso di interesse medio, espresso in euro, delle transazioni effettuate tra le principali banche dell’Unione Europea.

In poche parole, nel caso di un prestito con tasso variabile, la percentuale di interesse stabilita in fase di richiesta, subisce periodicamente un ricalcolo per tutta la durata del finanziamento, a periodi così definiti. Questo incide, inevitabilmente, sull’importo mensile da rimborsare alla banca, il quale potrà essere più basso o più alto a seconda del periodo di riferimento e dell’andamento delle condizioni stabilite.

Ciò che, però, è utile ricordare è che nelle forme di credito a consumo, ovvero per i finanziamenti o per le forme di concessione di denaro in cui è prevista la dilazione dei pagamenti nel tempo, il tasso variabile è utilizzato con molta meno frequenza rispetto al tasso fisso. Ciò significa che, quando si presenta domanda di prestito, è molto più probabile che venga erogato un finanziamento con una percentuale di interesse fissa, stabilita come tale nel contratto, che non subirà pertanto aumenti o riduzioni nel tempo.

Tasso variabile: le tipologie esistenti

Come visto, quando si stipula un contratto di finanziamento con una banca o con un Intermediario finanziario i tassi che vengono applicati possono essere fissi o variabili.

Quest’ultima soluzione è meno frequente, rispetto alla precedente, ma va comunque tenuta in considerazione, in quanto utilizzata ad esempio per la strutturazione di operazioni di mutuo.

A detta di ciò è, pertanto, importante sapere che due sono le principali tipologie di tasso variabile, uno definito con Cap e un altro chiamato a rata costante. In che cosa consistono e per cosa si differenziano?

Il tasso variabile con Cap è quella forma di interesse che consente, già in fase di stipula di un contratto, di fissare un tetto massimo del tasso di interesse, che potrà essere pagato nel corso del finanziamento e che non potrà mai essere superato. Questa soluzione, quindi, permette di evitare un importante aumento delle rate, che potrebbe mettere in difficoltà colui che ha presentato domanda per un prestito o mutuo.

Il tasso variabile con rata costante, invece, consiste in un finanziamento in cui a cambiare non sarà l’importo mensile da erogare alla banca, ma il numero di rate che dovranno essere rimborsate. In poche parole, in questo caso a variare sarà la durata del prestito, il quale verrà prolungato o accorciato in base al trend dei tassi di interesse sul mercato finanziario. In questo modo, colui che stipulerà il finanziamento sarà avvantaggiato dalla possibilità di pagare sempre lo stesso importo, l’unico svantaggio sarà, in caso di aumenti notevoli dei tassi, un allungamento importante della scadenza del prestito.

Entrambi, quindi, sono definiti tali in quanto prevedono, nel periodo di stipula del contratto, un cambiamento che può avvenire o in termini di importo da pagare o di durata del finanziamento.

Proprio per tale ragione, non esiste una soluzione più adeguata rispetto ad un’altra, in quanto la scelta tra queste due tipologie di tasso variabile, con tetto massimo o a rata costante, dovrà essere effettuata in base a quelle che sono le proprie esigenze e le spese che mensilmente si è in grado di sostenere.

Tasso variabile oggi: come è cambiato

I tassi di interesse sono soggetti a continue modifiche, in quanto influenzati dal mercato finanziario e dai cambiamenti che avvengono al suo interno. Conoscerne l’andamento può, quindi, risultare utile per tutti coloro che sono in procinto di acquistare una nuova casa e, di conseguenza, scegliere di stipulare un mutuo e per chi intende richiedere un prestito.

In particolare, il parametro che può subire variazioni e che influisce sull’importo mensile della rata è il cosiddetto Euribor. Si tratta di un tasso che, calcolato giornalmente, indica la percentuale di interesse medio delle transazioni finanziarie che vengono effettuate tra le principali banche europee.  

Il calcolo viene effettuato dal Global Rate Set Systems Ltd (GRSS), società specializzata nel benchmark, tramite un’operazione non molto complessa. Il risultato dell’Euribor tasso variabile, infatti, non è altro che la media dei tassi forniti dalle banche appartenenti al panel, ovvero al gruppo di istituti che contribuiscono nella determinazione di questo parametro. Tale percentuale viene ottenuta escludendo le code, cioè il 15% più alto e il 15% più basso dei tassi ricevuti ed arrotondati a tre decimali.

Il suo scopo è quello di fungere da punto di riferimento per i tassi a breve termine. Nel caso della stipula di un contratto tra un istituto finanziario e il cliente finale, infatti, ha il fine di determinare l’importo di partenza del tasso variabile da applicare alle rate mensili che il debitore dovrà restituire all’istituto di credito.

Detto ciò, una domanda può sorgere spontanea: in che modo è possibile conoscere qual è il tasso variabile euribor oggi?

Il modo più semplice è sicuramente quello di affidarsi sempre a fonti certe, in grado di fornire informazioni veritiere e aggiornate. Un esempio è il sito de Il Sole 24 Ore che tiene costantemente aggiornati questi parametri, rendendo facilmente intuibile, al potenziale richiedente di un mutuo con tasso variabile o di un prestito, la percentuale di interesse che sarà chiamato a sostenere.

In conclusione, quindi, per chi intende intraprendere la strada di un mutuo o di un prestito online in cui è previsto un tasso variabile, conoscere il parametro dell’Euribor in vigore è fondamentale per farsi un’idea del valore delle rate  che potranno essere richieste dalla banca in fase di ammortamento del credito. 

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