TAN: cos’è a che cosa serve?

Per capire cos’è il TAN bisogna anzitutto partire dalla scomposizione dell’acronimo, con cui si è solito abbreviare il termine. Il TAN significato si riferisce al Tasso Annuo Nominale, un fondamentale  tasso di interesse calcolato su base annua, utilizzato da banche ed istituti finanziari e di credito per indicare in percentuale gli interessi dovuti su un dato finanziamento. Esso si applica all’importo lordo del prestito e il suo valore si determina a partire dalla durata del contratto e dalla cifra richiesta.

In questo senso, il TAN si calcola all’interno di un piano di ammortamento, nel quale sono indicati gli importi delle rate e la loro ricorrenza fino all’estinzione totale del prestito.

Per effettuare il calcolo TAN per ciascuna rata, si sommano la quota capitale e la quota d’interesse, in cui l’una corrisponde alla somma ottenuta in prestito, e l’altra, all’ammontare degli interessi. Per il Tasso Nominale Annuo non sono compresi gli oneri accessori come imposte, provvigioni e spese, che rientrano, invece, nel TAEG, di cui parleremo più avanti.

Una volta chiarito che cos’è il TAN Tasso Annuo Nominale, è opportuno chiarire la differenza tra tasso fisso e variabile, due diverse modalità di calcolo delle quote d’interesse di un prestito.

TAN fisso e variabile

In presenza di un tasso variabile, il suo valore viene calcolato su indici quali l’Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) o il tasso BCE; quest’ultimo fa riferimento allo spread, ossia il ricavo lordo della banca. Quando, invece, si parla di TAN fisso, la quota viene fissata a partire dagli indici Eurirs (Euro Interest Rate Swap), equivalenti al tasso di interesse medio annuo applicato dall’UE sulle operazioni di swap con una durata minima di 12 mesi, a cui va sommato lo spread dell’istituto erogante.

Nella maggior parte dei prestiti, le società finanziarie prediligono la modalità del credito al consumo, in cui il tasso è detto finito. Esso non è calcolato in base agli indici e allo spread, ma è stabilito direttamente dalla banca nel suo valore finale. Tale opzione semplifica di molto le pratiche, rendendole più comprensibili al cliente e abbassando il rischio di possibili variazioni del TAN, che potrebbero verificarsi nel periodo antecedente all’avvio effettivo del prestito.

Il piano di ammortamento, ovvero il dilazionamento della somma dovuta in rate, riporta la quota del capitale e quella dell’interesse, con l’indicazione del capitale residuo dovuto. In realtà, in presenza di tasso variabile, tale documento è indicativo, dal momento che, per ogni pagamento, l’interesse può, per l’appunto, variare.

Dato che il Tasso Nominale Annuo è spesso riportato vicino ad un secondo valore, il TAEG, è opportuno chiarire TAN e TAEG cosa sono, la loro funzione e le loro differenze.

TAN e TAEG: cosa sono

TAN e TAEG sono notoriamente indicati uno accanto all’altro, in quanto si tratta dei tassi di interesse propri della formula del prestito. Essi sono importanti perché danno a chi sottoscrive il finanziamento un dato chiaro sui costi effettivi dell’operazione erogata dall’istituto di credito.

Il TAN, come abbiamo visto, è il tasso d’interesse annuo, ossia la quota che va versata in aggiunta all’importo ottenuto nell’arco dell’anno. Il suo valore esula da altri oneri, perciò, nel momento in cui si stipula un contratto, l’ammontare degli interessi non corrisponde al Tasso Annuo Nominale, ma è maggiore.

È a questo punto che entra in gioco il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che a differenza del TAN, è un tasso virtuale, che esprime il costo complessivo del prestito e che include tutte le spese accessorie.

La differenza sostanziale tra TAN e TAEG è che il primo indica in percentuale il costo dei soli interessi annuali, suddivisi in rate, mentre il secondo funge da indicatore e include tutti gli oneri economici connessi al finanziamento. Tra questi rientrano, ad esempio, le spese di mediazione creditizia, di incasso delle rate, d’istruttoria e della comunicazione tra banca e cliente.

Entrambi i tassi vanno indicati, per legge, all’interno del preventivo e, naturalmente, nel contratto con cui gli istituti bancari accordano il finanziamento.

Finanziamento: come orientarsi

Quando si parla di prestito, nell’ambito bancario, s’intende un’operazione per cui l’ente erogante presta al richiedente una somma di denaro, da impiegare per finalità di vario genere, come l’acquisto di beni, l’apertura di un’attività commerciale e così via. Chi richiede il finanziamento si impegna a restituire quanto dovuto stipulando un contratto, in cui sono indicati i tassi d’interesse e la ripartizione in rate.

Abbiamo illustrato come calcolare il TAN di un prestito, che insieme al TAEG, è fondamentale per determinare la spesa del cliente per la restituzione della quota richiesta. Nel momento in cui si ha necessità di sottoscrivere tale contratto, vanno però intesi quali sono i fattori di cui conviene tenere conto per procedere ed impegnarsi a restituire il denaro secondo i termini sanciti dall’istituto di credito.

Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, non è detto che la banca che offre un TAN più basso sia l’opzione migliore, sebbene sia indubbio che un interesse inferiore apporti un vantaggio economico maggiore per il debitore ma solo se al tasso inferiore segue un TAEG basso.

Altri aspetti, come la scelta della società, l’Intermediario e la Banca, a cui affidarsi, sono altrettanto importanti, dal momento che ciascun ente fissa dei parametri e delle regole precisi per accordare i prestiti. Il cosiddetto merito creditizio si riferisce a tutte le caratteristiche che il richiedente deve possedere per vedersi concesso un finanziamento.

Aldilà di questo, è bene verificare gli importi erogabili dalla banca; se si tratta di cifre alte, non è infatti scontato che l’istituto accordi il prestito, parzialmente o del tutto.

Ricercare piani finanziari agevolati e che prevedono condizioni meno restrittive, garantisce una più alta probabilità di ottenere il finanziamento, così da potersi assicurare la copertura totale dei costi da affrontare.

In questo senso, valutare le opzioni sul mercato richiede un’attenzione maggiore, che va ben oltre il solo calcolo TAN prestito. Le condizioni contrattuali sono infatti elementi che possono fare la differenza, da considerare a priori, in quanto determinano se un individuo è idoneo per la sottoscrizione del contratto di finanziamento.