Social lending

Social lending

Le nuove tecnologie e lo sviluppo della rete internet hanno inciso notevolmente non solo sulle abitudini delle persone, ma anche sulle modalità organizzative delle imprese o degli enti e sul modo dei soggetti di rapportarsi con essi.

Tali cambiamenti, infatti, hanno incoraggiato, inevitabilmente, lo sviluppo di nuove soluzioni, anche a livello finanziario, rendendo i processi oltre che più semplici anche più veloci.

A cosa stiamo facendo riferimento? Al social lending, ovvero l’innovativa modalità peer to peer, attraverso cui è possibile ottenere un prestito tra privati, senza la presenza di banche o finanziarie intermediarie che si occupino di concedere il credito.

Una nuova soluzione, quindi, che, tramite un’apposita piattaforma, gestita spesso da un Istituto di Pagamento regolarmente iscritto, consente a privati e aziende di entrare in contatto tra di loro e di usufruire di una forma particolare di prestito, il cui procedimento di richiesta e di erogazione è di gran lunga più rapido del tradizionale processo di finanziamento.

Social lending: una nuova forma di prestito

Già da diverso tempo si è sviluppata in Italia una nuova forma di finanziamento, chiamata social lending. Nato in Gran Bretagna nel 2005, questa innovativa modalità di prestito ha inciso in maniera determinante sulla procedura di richiesta ed erogazione del credito. In che modo? Basando lo scambio di denaro tra pari, ovvero soggetti privati, ed eliminando l’intermediazione di banche o istituti finanziari.

Mentre tradizionalmente, infatti, è necessario presentare domanda di finanziamento ad enti specializzati, in questo caso la richiesta di prestito viene effettuata all’interno di specifiche piattaforme online, messe a disposizione da aziende, spesso Istituti di pagamento, che si occupano di social lending, in cui dei privati (soggetti singoli o imprese) si mettono d’accordo sulla quota di denaro da concedere e sulle modalità di erogazione del credito.

In poche parole, con il social lending, prestiti concessi sono riconducibili ai finanziamenti personali non finalizzati, in cui il richiedente non ha necessariamente l’obbligo di dichiarare, in fase di presentazione della domanda, quale sarà l’utilizzo che farà del denaro concesso e, in quanto tale, non saranno richieste particolari garanzie per la protezione del prestatore nei confronti di possibili inadempienze.

Social lending piattaforme prestiti: come funzionano?

Come sopra anticipato, quando si parla di social lending si fa riferimento ad un’innovativa tipologia di prestito online personale e non finalizzato, basato sull’utilizzo delle social lending piattaforme, messe a disposizione online, per la concessione di finanziamenti tra privati, motivo per il quale viene anche definito peer to peer lending e abbreviato in P2P lending.

Detto ciò, però, come funziona questa particolare forma di credito al consumo?

Le procedure da seguire possono variare a seconda delle social lending piattaforme per prestiti scelte, anche se i passaggi principali rimangono più o meno gli stessi.

Per poter usufruire di questa tipologia di prestito, infatti, come prima cosa è necessario iscriversi al sito di social lending che si preferisce, specificando, in fase di compilazione dei dati, se si intende accedere come prestatore oppure come richiedente di un finanziamento.

Nel primo caso, oltre ad inserire tutte le proprie generalità e le informazioni richieste, sarà necessario anche definire la somma di denaro che si intende investire, qual è il rendimento che si pensa di ottenere e il livello di rischio.

Nell’eventualità in cui, invece, ci si vuole essere iscritti come richiedenti di un prestito, basterà inserire i propri dati personali e specificare somma, motivo e durata del finanziamento. A partire da queste informazioni la piattaforma stabilirà un rating, ovvero un punteggio all’affidabilità creditizia del soggetto richiedente, utile ai prestatori per scegliere l’investimento migliore da effettuare. Più questo sarà basso, minori saranno i tassi d’interesse che il richiedente dovrà pagare.

Una volta terminata la fase di iscrizione, la richiesta di credito viene sottoposta a valutazione, durante la quale vengono stabiliti i tassi di interesse e l’importo massimo di denaro che si può richiedere. Se la richiesta viene accettata, la piattaforma di social lending la pubblica sul proprio marketplace e gli utenti iscritti come prestatori potranno iniziare ad investire il proprio denaro. Quando la cifra raccolta raggiungerà l’ammontare richiesto, questa verrà erogata direttamente sul conto corrente di colui che ne ha presentato domanda.

Da quanto si può intuire, quindi, la peculiarità di questa forma di credito a consumo risiede nel fatto che le piattaforme si occupano di gestire tutti gli aspetti burocratici dello scambio e, per ridurre il rischio di insolvenza da parte dei debitori, da una parte effettuano una valutazione sul profilo creditizio del richiedente e dall’altro diversificano gli investimenti. Significa che la concessione di denaro non avviene necessariamente da parte di una singola persona, soprattutto nel caso di importi elevati, ma da parte di più soggetti, le cui cifre messe insieme consentono di ottenere la somma di prestito richiesta.

Allo stesso modo, quando il debitore salderà ratealmente il proprio debito, la piattaforma si occuperà di distribuire le varie quote e i relativi interessi ai vari investitori.

Perché scegliere il social lending? Quali sono i benefici?

Visto il funzionamento del social lending, è utile a questo punto definire quali sono i benefici di questa forma di credito.

Il primo tra tutti è l’abbattimento dei tassi di interesse che, generalmente, rappresentano il principale ostacolo alla richiesta di un finanziamento. Grazie a questa nuova soluzione, infatti, si può usufruire di interessi anche più convenienti rispetto ai tradizionali finanziamenti erogati da banche e istituti di credito, questo soprattutto se il richiedente possiede un rating favorevole.

Ma non solo, mentre con gli enti come le finanziarie chi possiede un profilo creditizio non del tutto positivo, potrebbe non vedersi erogare il finanziamento, grazie alla modalità peer to peer tipica del social lending, anche tali soggetti possono accedere al prestito. Alcune piattaforme, infatti, potrebbero essere disposte a concedere anche piccole somme ai richiedenti, a differenza delle banche o delle società di credito che, invece, hanno un importo minimo limite oltre il quale non possono scendere per la concessione.

A ciò, infine, si aggiunge la velocità con cui le pratiche vengono gestite e la procedura viene portata a termine. Rispetto ai canali tradizionali i tempi di attesa sono di gran lunga ridotti, bastano infatti pochi giorni o addirittura qualche ora per ottenere il prestito richiesto. 

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