Scipafi

Scipafi

Scipafi, acronimo di Sistema pubblico di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo, fa particolare riferimento al furto d’identità. Tale sistema di prevenzione delle frodi è stato istituito a seguito del decreto legislativo n.141 del 13 agosto 2010. Il titolare del Sistema è il Ministero dell’Economia delle Finanze (MEF) e Consap Spa è l’ente gestore. Questa organizzazione si estende all’intero settore del credito al consumo: si pensi ad esempio all’apertura di conto corrente o conto deposito, fideiussioni o finanziamenti. Una volta compreso che cos’è Scipafi e di che cosa si occupa, è altrettanto importante comprenderne il funzionamento.

Scipafi obbligatorio: chi riguarda?

Con una circolare datata 17 luglio 2014, il MEF ha sancito che aderire a Scipafi sia obbligatorio e ha stabilito l’obbligo di consultazione dello stesso per richieste riguardanti dilazioni di pagamento, finanziamenti o prestiti. L’accesso al portale Scipafi è previsto attualmente per tutta una serie di soggetti che vengono distinti tra aderenti diretti e indiretti. Tra i primi ci sono: banche, intermediari finanziari, società di telefonia, fornitori di servizi interattivi o ad accesso condizionato, società assicurative, soggetti autorizzati a svolgere attività di vendita a clienti finali luce e gas naturale, soggetti destinatari degli obblighi di adeguata verifica della clientela e i soggetti indicati dall’articolo 29 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (SPID). Per quanto riguarda gli aderenti indiretti, l’accesso al sistema di controllo Scipafi è concesso ai gestori di Sistemi di Informazione Creditizia (SIC), che hanno ottenuto conferimento delega da parte degli aderenti diretti. La convenzione di un aderente indiretto deve essere validata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali e stabilisce le modalità di partecipazione e di trattamento dei dati personali. La banca dati Scipafi rappresenta, quindi, il Sistema pubblico di prevenzione della frode, che permette il riscontro dei dati contenuti nei documenti di identità, riconoscimento e reddito, con quelli registrati nelle banche dati dei principali enti di riferimento: Agenzia delle Entrate, Ragioneria Generale dello Stato, INAIL, INPS, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e Ministero dell’Interno.

Cosa controlla Scipafi?

La possibilità di verificare, in tempo reale, la corrispondenza dei dati identificativi e di reddito delle persone fisiche che richiedono servizi bancari, finanziari o assicurativi, è una caratteristica peculiare di questo strumento antifrode. L’adeguata verifica Scipafi per la prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo utilizza due strumenti principali: l’Archivio centrale informatizzato e il Gruppo di lavoro. L’archivio consente agli aderenti di verificare in tempo reale la perfetta corrispondenza dei dati con quelli contenuti nelle banche dati pubbliche e private collegate al sistema; il Gruppo di Lavoro, invece, svolge funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento per individuare e attuare strategie di prevenzione delle frodi di identità. Non solo, si occupa anche in prima persona di stabilire le linee guida per l’elaborazione dei dati contenuti nell’archivio centrale

Come aderire a Scipafi

Una volta compreso che cosa controlla Scipafi, come avviene l’adesione? Per aderire occorre inoltrare una richiesta specifica al Ministero dell’Economia e delle Finanze, mediante la compilazione di un formulario, dal cui esito dipende la stipula della convenzione con Consap S.p.A. Si tratta di una procedura rapida, sicura e completamente informatizzata, che richiede l’uso della firma digitale, della marca temporale e di una posta elettronica certificata (PEC). Per avviare correttamente la richiesta non resta che accedere all’apposito Portale amministrativo e l’adesione prevede che si alleghino al formulario una serie di documenti: documento di riconoscimento del soggetto munito di poteri di firma per l’aderente, documento attestante i suoi poteri di firma e copia del pagamento della quota di adesione.

Qual è il costo Scipafi?

Aderire al sistema prevede, sulla base di quanto stabilito dal regolamento attuativo del 19 Maggio 2014, che gli aderenti diretti versino una quota di adesione a Consap. Tale contributo è variabile sulla base del valore dell’attivo dello stato patrimoniale ed è pari a 2.528,67 euro + IVA se inferiore a 5.000.000.000, e a 5.027,35 + IVA, se superiore. È previsto anche un costo unitario per ciascuna richiesta di verifica, pari a 0,30 euro + IVA. Tale quota di adesione viene poi recuperata, poiché gli aderenti non sono assoggettati al pagamento delle transazioni, fino al raggiungimento della quota versata nella fase di adesione. Gli aderenti diretti devono versare la quota di adesione Scipafi all’atto della stipula della convenzione, da sottoscrivere entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento (Decreto n. 95, 19 maggio 2014). Specifica annotazione è riservata alla categoria dei soggetti destinatari degli obblighi di adeguata verifica in funzione antiriciclaggio. Per detti soggetti, infatti, l’accesso al sistema ha carattere solo facoltativo e non obbligatorio.

Scipafi: come funziona il sistema di prevenzione

Nel 2015 è entrato in vigore il Modulo di riscontro, che permette agli aderenti convenzionati di verificare in tempo reale i dati forniti dai clienti mediante un confronto con quelli presenti nelle banche dati istituzionali. Per ognuno dei dati personali riscontrabili, il sistema restituisce in tempo reale un esito. Ma quindi qual è il significato di Scipafi negativo? L’obiettivo di tale sistema è proprio quello di creare una banca dati centrale delle segnalazioni di furti d’identità. In questo modo il Ministero e altri organismi statali preposti possono analizzare il fenomeno a livello analitico. In sostanza, Scipafi fornisce agli utenti un servizio unico di verifica dei dati personali dei clienti ed eccellenti tempi di risposta. Avvalersi di uno strumento di prevenzione per i furti di identità è, tra le altre cose, anche un fattore importante di vantaggio competitivo.

Cosa si intende per furto d’identità?

Per furto di identità si intende l’impersonificazione totale o parziale. Nel primo caso si parla di occultamento totale della propria identità, mediante l’utilizzo indebito di dati relativi a identità e reddito di altri soggetti. In questo caso, il furto di identità può riguardare sia soggetti in vita, sia soggetti deceduti. L’impersonificazione cosiddetta parziale, invece, prevede l’occultamento parziale della propria identità mediante l’impiego di dati relativi alla propria persona e altri dati relativi ad altri soggetti. Gli obiettivi della banca dati Scipafi sono quindi ben chiari: prevenire il fenomeno delle frodi mediante strumenti che consentano l’accertamento dell’identità, costituire un deterrente importante per dissuadere potenziali frodatori e ridurre il contenzioso giudiziario in campo civile e penale.