Prestito vitalizio ipotecario

Prestito vitalizio ipotecario

A molti potrebbe fare comodo sapere che esiste la possibilità di ottenere un prestito senza rate per tutta la durata della propria vita. Stiamo parlando del prestito vitalizio ipotecario, un prodotto creditizio a lungo termine che consente, a persone in possesso di determinati requisiti (in linea generale, possedere più di 60 anni ed essere proprietari di un’immobile residenziale su cui non gravano precedenti ipoteche), di ricevere un prestito da banche o altri intermediari finanziari. Questo dovrà, però, essere restituito dopo la morte dagli eredi o mediante la riscossione, da parte del creditore, della garanzia dell’ipoteca di primo grado sull’immobile. Proprio per questo, uno dei requisiti per poter richiedere i prestiti vitalizi ipotecari è quello di essere proprietari di  un immobile a uso residenziale. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire, esattamente cos’è il prestito vitalizio ipotecario, come richiederlo e qual è l’importo massimo erogabile.

Prestito ipotecario vitalizio: in cosa consiste

Come già accennato, il prestito vitalizio altro non è che un modo concreto per ricevere, anche in età molto avanzata, una somma liquida in tempi certi. Il capitale ricevuto deve essere restituito dopo la propria morte o quella del proprio coniuge o convivente, mantenendo, però, il diritto a poter utilizzare l’immobile fino al verificarsi di tali eventi. Anche noto come PIV, il prestito vitalizio ipotecario utilizza quale garanzia proprio l’ipoteca su un immobile residenziale, e la durata coincide generalmente con la vita di chi lo sottoscrive, la cui durata attesa è valutata ai fini del calcolo puntuale della redditività di prodotto da parte degli Istituti di Credito. Per via di queste caratteristiche peculiari, tale tipologia di finanziamento potrebbe essere considerata come un’alternativa concreta alla vendita della nuda proprietà dell’immobile. In sostanza, colui che sottoscrive il prestito ipotecario vitalizio, può continuare a vivere all’interno della casa senza perdere la sua proprietà. Saranno poi gli eredi, dopo la morte del sottoscrittore del prestito, a decidere le modalità di rimborso. Per richiederlo, bisogna presentare: relazione notarile preliminare, documento di identità, codice fiscale, stato di famiglia e certificato contestuale.

Prestito ipotecario vitalizio legge: la normativa di riferimento

Strutturato per la prima volta in Gran Bretagna alla fine degli anni Novanta, il prestito ipotecario vitalizio ha fatto il suo ingresso anche in Italia nel 2005. Per la precisione, stiamo parlando della legge 248 del 2005 prestito vitalizio ipotecario (dal comma 12° dell’art.11 -quaterdecies del Decreto-Legge n.203), sulla base della quale l’ipoteca può essere iscritta solo e unicamente su immobili a uso residenziale, ovvero che dispongono di destinazione d’uso di civile abitazione. Quando si parla di prestito vitalizio ipotecario, regolamento attuativo e normative di attuazione non erano così chiari, anche per questo si è deciso di produrre una nuova disciplina, contenuta nell’art.1° della Legge n.44 del 2015.

Questa ha modificato alcuni aspetti del Decreto-Legge n.203 del 2005 ed è stata attuata con il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n.226 del 2015. Sulla base delle modifiche attuate, il prestito vitalizio ipotecario si definisce come avente per oggetto la concessione, da parte di banche o intermediari finanziari iscritti all’Albo, di finanziamenti garantiti da una ipoteca su un immobile a uso residenziale, che sia di proprietà del soggetto richiedente. Tali finanziamenti sono espressamente riservati a persone fisiche che hanno compiuto almeno 60 anni al momento della richiesta. In base alla normativa, inoltre, le banche e gli intermediari finanziari, al momento della morte della persona finanziata, possono richiedere il rimborso integrale in un’unica soluzione agli eredi in caso di trasferimento, in tutto o in parte, della proprietà o altri diritti di godimento sull’immobile ipotecato. Si consideri, poi, che l’importo di capitale erogabile con il prestito vitalizio ipotecario è in funzione dalla stima, eseguita da un perito, da parte del finanziatore (Istituto di Credito o Intermediario finanziario) del valore dell’immobile.

Prestiti vitalizi ipotecari e coniuge: cosa sapere

Normativa alla mano, nel caso in cui il soggetto che ha ottenuto il prestito vitalizio ipotecario risulti, al momento della conclusione del contratto, coniugato o convivente more uxorio da almeno 5 anni, il contratto dovrà essere per forza di cose sottoscritto da entrambi (solo se hanno già compiuto 60 anni di età), anche se l’immobile fosse di proprietà effettiva solamente di uno dei due. In questo caso specifico, bisognerà considerare gli interessi solo alla morte del coniuge o convivente (ultimo) rimasto in vita. Al verificarsi del decesso anche di quest’ultimo, le banche avranno il via libera per ottenere il rimborso integrale del prestito vitalizio ipotecario, esercitando i propri diritti.

Prestito vitalizio ipotecario banche: i requisiti non bastano

Fermo restando che, per poter richiedere il prestito vitalizio ipotecario, è necessario avere almeno 60 anni ed essere proprietari di un’immobile a uso residenziale, è importante sottolineare come la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge non sia sufficiente a garantirne l’erogazione da parte delle banche. Esattamente come accade per altre tipologie di prestiti, infatti, anche con il prestito vitalizio ipotecario banche e istituti di credito possono valutare in modo autonomo se erogarlo o meno. Per fortuna, oggi non è difficile trovare delle banche che erogano prestito vitalizio ipotecario.

Prestito vitalizio ipotecario simulazione: come calcolare la somma ottenibile

Per calcolare la somma che è possibile ricevere mediante questa tipologia di finanziamento è necessario partire dal valore di mercato dell’immobile ipotecato. Tale valore, per eseguire il calcolo prestito vitalizio ipotecario, dovrà essere stabilito da un perito inviato dalla banca. Fatta tale valutazione, la somma erogata sarà pari a una percentuale della stessa, che sarà tanto maggiore, quanto maggiore sarà l’età del richiedente. I soggetti che hanno un’età molto avanzata possono arrivare a richiedere anche il 50% del valore dell’immobile di propria proprietà, ma la somma ottenibile non può mai superare la soglia di 350.000 euro.

Prestito vitalizio ipotecario senza corresponsione di interessi: cosa sapere

Per quanto riguarda le modalità di rimborso integrale, questo può avvenire con o senza capitalizzazione. Nel primo caso, gli eredi del debitore devono pagare in una soluzione unica capitale, interessi e spese capitalizzati ogni anno. In questo caso, il rimborso dovrà essere terminato entro massimo 12 mesi dal soggetto del beneficiario del prestito. Quello senza capitalizzazione, invece, prevede che il soggetto beneficiario del finanziamento rimborsi interessi e spese, gradualmente, prima del decesso. Ne consegue che, al momento della sua morte, gli eredi dovranno rimborsare solamente il capitale, senza gli interessi, già rimborsati dal soggetto beneficiario quando era in vita.

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