Prestito con contratto a tempo determinato

Prestito con contratto a tempo determinato

Una delle domande più comuni che, soprattutto i giovani, dovendo fare i conti con il precariato e la necessità di disporre di liquidità, spesso si pongono è “posso chiedere un prestito con un contratto a tempo determinato?”. La risposta è positiva. Alcune banche e istituti di credito, infatti, prevedono la possibilità di concedere prestiti con contratto a tempo determinato e mettono a disposizione diverse soluzioni. A seconda dell’età e della possibilità o meno di presentare delle garanzie le proposte di finanziamento possono variare.

Gli istituti finanziari, infatti, cercano sempre di più di andare incontro alle esigenze di ognuno, proponendo soluzioni di credito su misura e adatte a rispondere in maniera pertinente ai bisogni di tutti.

Per le nuove generazioni, ad esempio, vengono messi a disposizione i prestiti per giovani, ovvero forme di finanziamento concesse a soggetti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.

In altre circostanze, è comunque possibile ottenere un finanziamento con contratto a tempo determinato e le alternative possibili sono: richiedere un prestito INPDAP, se si è dipendenti pubblici, iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, oppure affidarsi alla cessione del quinto o, ancora, alla figura di un garante.

Le strade percorribili sono quindi quelle di procedere con i prestiti a dipendenti a tempo determinato senza garante oppure affidarsi alla figura di un fideiussore, che si prenda la responsabilità di effettuare il pagamento degli importi insoluti, nel caso di insolvenza del debitore principale. In questo ultimo caso l’analisi del merito creditizio avverrà sul fideiussore principale.

La tipologia di credito più efficace dipenderà, pertanto, dalle proprie esigenze e dalle condizioni necessarie per accedere ad una delle possibilità sopra citate.

Finanziamento con contratto a tempo determinato: il prestito INPDAP

Tra le possibilità di prestito disponibili per lavoratori con contratto a tempo determinato rientra il finanziamento convenzionato INPS o INPDAP. Si tratta di una particolare tipologia di credito a cui hanno accesso i dipendenti pubblici che sono iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, conosciuto anche come Fondo Credit. Questo può essere richiesto presso una banca o un istituto finanziario, il quale viene rimborsato seguendo la formula della cessione del quinto. Significa, cioè, che il rimborso mensile avviene attraverso il prelievo automatico della somma dovuta dalla busta paga del soggetto richiedente.

L’unico aspetto che contraddistingue questo tipo di prestito con contratto a tempo determinato è che il piano di ammortamento previsto per la cessione totale del debito non può superare gli anni del contratto di lavoro. Questo vale sia che si decida di richiedere un piccolo prestito INPDAP, sia un finanziamento pluriennale. L’unica differenza tra i due risiede nel fatto che, mentre nel primo caso i finanziamenti generalmente vengono concessi per 12 o 48 mesi, i prestiti pluriennali prevedono un tempo di estinzione molto più ampio, ragione per la quale viene richiesto un contratto di lavoro, anche a tempo determinato, che abbia una durata pari ad almeno tre anni

Finanziamenti a dipendenti a tempo determinato: la cessione del quinto

Altra soluzione possibile per coloro che intendono richiedere un prestito con contratto a tempo determinato è la cessione del quinto, ovvero una forma di finanziamento che prevede la trattenuta della rata mensile da rimborsare direttamente dallo stipendio del debitore.

Questo rientra tra i finanziamenti con busta paga a tempo determinato, che come nel caso del prestito INPDAP, però, presenta un limite. Chi ne fa richiesta, infatti, deve essere consapevole del fatto che il rimborso totale del credito non potrà superare la durata massima del proprio contratto di lavoro. Questo significa che, quindi, se il rapporto professionale terminerà entro i due anni, il soggetto non potrà richiedere un finanziamento superiore ai 24 mesi.

Fattore che, in qualche modo, tende anche a limitare l’ammontare massimo richiedibile, dato che l’aspetto peculiare della cessione del quinto è il fatto che l’importo richiesto non può essere superiore ad un quinto dello stipendio. Onestamente, è una soluzione difficile di accesso al credito.

I prestiti con garante

Data l’enorme precarietà che caratterizza il contesto attuale, la possibilità di accedere ad un prestito con contratto a tempo determinato risulta strutturalmente importante. Questo è il motivo per cui diversi istituti di credito si sono ormai attivati per fare in modo di consentire l’accesso anche a questa tipologia di dipendenti.

Oltre alle soluzioni citate, come la cessione del quinto o il prestito INPDAP, un’altra strada percorribile è quella di presentare domanda per un prestito con garante. Se si ha una figura fidata di riferimento, il fideiussore potrebbe fare la differenza nell’accettazione, da parte di una banca, della domanda di finanziamento presentata.

Il garante è, infatti, il soggetto che assicura all’ente il pagamento costante delle rate previste nel piano di ammortamento stabilito e che si assume la piena responsabilità di rimborsare in prima persona l’istituto di credito, nel caso in cui il debitore principale si trovasse momentaneamente impossibilitato ad assolvere il suo dovere.

Tale figura, in fase di presentazione della domanda, sarà chiamata a dimostrare la titolarità di specifici requisiti e la sua affidabilità creditizia.

Prestiti con contratto a tempo determinato senza e con garante: i documenti richiesti

Per vedersi concedere un prestito con contratto a tempo determinato è necessario essere in possesso di specifici requisiti e presentare alcuni documenti.

Innanzitutto, è fondamentale aver compiuto la maggiore età ed essere cittadini italiani. A testimonianza di ciò, pertanto, sarà indispensabile disporre di una carta d’identità e di un codice fiscale. Essendo lavoratori con contratto a tempo determinato, inoltre, verrà richiesta l’ultima o le ultime buste paga rilasciate dal proprio datore di lavoro.

Ai dipendenti, oltre ai documenti sopracitati, verrà richiesto anche il certificato stipendiale e spesso è richiesto anche il il proprio contratto di lavoro, utile per verificare la durata del proprio rapporto lavorativo (residuo) con l’azienda che l’ha sottoscritto.

In caso di una richiesta di prestito con garante, invece, anche questa figura sarà chiamata a dimostrare la sua età, la residenza in Italia e a certificare la propria situazione reddituale e patrimoniale.

Anche in tale circostanza, quindi, il fideiussore dovrà esibire: un documento di riconoscimento e il codice fiscale; se lavoratore sarà chiamato a presentare le ultime buste paga, il CUD e il contratto di lavoro, mentre se ex- lavoratore, il cedolino pensione. Inoltre, potrebbe essere richiesto anche il modello 730 o il Modello Unico a dimostrazione delle ultime due dichiarazioni dei redditi ed, infine, l’estratto conto degli ultimi tre mesi.

Si tratta di tutta una serie di requisiti e condizioni necessarie a garantire all’Istituto di credito la fattibilità del prestito e agevolare, così, la sua concessione.

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