Prestiti partita iva
I lavoratori autonomi che necessitano di liquidità possono richiedere i prestiti partita Iva. Si tratta di una specifica tipologia di finanziamenti loro dedicata, che richiede di rispettare tutta una serie di requisiti previsti dai criteri degli Istituti di Credito. In passato, per i lavoratori autonomi era molto più complicato riuscire a ottenere un finanziamento. Oggi, invece, i liberi professionisti dotati di Partita Iva sono in numero nettamente maggiore rispetto a qualche anno fa, e questo ha portato le banche e gli Istituti finanziari a dover revisionare i criteri di accesso al credito, nell’ottica di procedere alla loro semplificazione. Quando si parla di prestiti per partita Iva, comunque, è sempre bene precisare che i richiedenti devono sempre presentare alcune garanzie. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire come funzionano i prestiti per autonomi con partita Iva, quali sono i documenti da presentare al momento della richiesta e quali le condizioni da osservare.
Finanziamenti con Partita Iva: le diverse tipologie tra cui scegliere
I cosiddetti prestiti per partita Iva disponibili per i lavoratori autonomi possono essere di due differenti tipologie: prestito finalizzato o prestito per liquidità. In ambedue i casi, comunque, gli interessati devono presentare tutta una serie di garanzie per dimostrare di avere un reddito complessivo adeguato alla richiesta. Uno dei problemi che sono legati ai prestiti per autonomi con partita Iva è, infatti, quello della discontinuità reddituale. Come sanno molto bene tutti i liberi professionisti, infatti, il loro reddito non è quasi mai costante per tutto l’anno, ma subisce alcune fluttuazioni più o meno consistenti.
Ne consegue che, per accedere ai prestiti per partite Iva, è richiesto abitualmente dalle banche di presentare la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni (Modello Unico). Una volta accertata l’affidabilità creditizia del libero professionista, la banca decide se accordare la somma richiesta anche in base all’andamento finanziario del richiedente. Infine, in caso di prestiti per partite Iva con importo molto elevato, alcune banche potrebbero richiedere la firma di un garante per concedere la liquidità.
Si tratta di un terzo soggetto che si impegna a rimborsare il debito nel caso in cui, il beneficiario del finanziamento, dovesse risultare insolvente. La presenza del garante rappresenta una garanzia in più per l’istituto bancario, in quanto riduce il fattore di rischio, purché il garante abbia le caratteristiche di solidità finanziaria richieste e necessarie.
Prestiti per nuove partite Iva: cosa sapere
Come già accennato, una delle condizioni per poter ottenere un prestito partita Iva online o in filiale è quella di poter dimostrare il proprio reddito continuativo. Questo significa che non esistono dei prestiti per nuove partite Iva? La risposta è no, anche chi ha appena iniziato la propria attività da lavoratore autonomo può contare su alcune tipologie di finanziamento molto interessanti. Ci sono, ad esempio, dei prestiti specifici per la start up di nuove attività di business che si rivolgono a chi non ha ancora la partita Iva, o a chi l’ha aperta da non più di 12 mesi.
Chi ha infatti appena aperto la partita Iva, invece, può valutare diverse soluzioni in base al tipo di finanziamento, si pensi al microcredito per giovani fino a 29 anni di Garanzia Giovani, un piano a disposizione di tutti coloro che hanno una partita Iva appena attivata. Ci sono anche dei prestiti Partita Iva destinati a società di capitale e di persone già costituite da non più di 3 o 5 anni rispetto alla presentazione della domanda, o a società non ancora costituite a condizione che aprano la nuova Partita Iva entro 45 giorni dell’avvenuta accettazione.
Prestiti Partita Iva appena aperta: in cosa consistono
Chi avesse appena aperto la partita Iva e fosse interessato a finanziamenti specifici per autonomi e liberi professionisti, potrebbe trovare la soluzione giusta rivolgendosi al proprio ordine professionale. In molti casi, infatti, gli ordini professionali hanno stipulato delle convenzioni con istituti di credito al fine di proporre agevolazioni ai propri iscritti.
Questi vantaggi riguardano quasi sempre un abbattimento del costo del denaro, il che significa un tasso più basso rispetto alla media. A proporre pertanto queste soluzioni di finanziamenti a chi ha aperto la partita Iva sono le Associazioni di categoria: spesso questa tipologia di prestiti erogati dalle Banche sono garantiti dai Confidi stessi. Generalmente, le agevolazioni proposte prevedono una riduzione del costo complessivo del denaro, senza limitare eccessivamente l’ammontare di capitale richiesto.
Prestiti liberi professionisti a tasso fisso o variabile
Il finanziamento per i liberi professionisti è dedicato a chi vuole coprire spese e bisogni della propria attività professionale. A seconda delle esigenze si può scegliere tra prestiti per liberi professionisti a tasso variabile e finanziamenti a tasso fisso. I prestiti partita Iva a tasso variabile hanno le stesse modalità di rimborso dei prestiti a privati, ovvero tramite rate mensili con quota capitale e quota interessi, quest’ultima calcolabile sulla base di un tasso fisso o variabile.
Nel valutare i prestiti partita Iva, il tasso di interesse va a determinare la tipologia di finanziamento che, nel caso dei liberi professionisti a tasso variabile, può subire delle variazioni nel tempo. Se parliamo invece di prestiti a tasso fisso, i finanziamenti rispetteranno sempre lo stesso tasso di interesse lungo il piano di ammortamento. Rispetto ai finanziamenti a tasso variabile, però, con quelli a tasso fisso si rinuncia a sfruttare le possibili riduzioni dei tassi di interesse del tempo, salvaguardandosi altresì da un eventuale aumento del costo del denaro.
Finanziamenti con partita Iva: Fondo di garanzia e microcredito
I liberi professionisti che non vogliono utilizzare garanzie reali, quali potrebbero essere un pegno o un’ipoteca, possono richiedere un prestito partita Iva online o in filiale tramite il Fondo di Garanzia Nazionale per Piccole e Medie imprese e microimprese. In questo modo, i liberi professionisti possono accedere al finanziamento partita Iva a tassi decisamente molto più bassi rispetto a quelli previsti in assenza di garanzie. Anche in questo caso, il libero professionista è chiamato a dimostrare la sua affidabilità creditizia e a esibire almeno le ultime due dichiarazioni dei redditi (in molti casi anche le ultime 3), un documento di identità valido e il codice fiscale. Il Fondo interviene talvolta anche con la concessione di una garanzia pubblica sulle operazioni di microcredito, questo per sostenere la microimprenditorialità.
Tra i soggetti beneficiari che possono ottenere la garanzia ci sono imprese e professionisti già titolari di partita Iva da non più di cinque anni e professionisti e imprese che non possono avere più di cinque dipendenti. Non solo, non possono fruire di questi prestiti Partita Iva microcredito anche le aziende che hanno più di 300.000 euro di attivo patrimoniale o ricavi lordi superiori a 200.000 euro, o ancora un indebitamento superiore a 100.000 euro. Infine, non meno importante, i lavoratori autonomi che vogliono accedere a tale Fondo, devono essere iscritti agli ordini professionali o aderire alle associazioni professionali. Si può, quindi, ottenere dei prestiti per artigiani con Partita Iva con un importo massimo non superiore ai 35.000 euro e con una durata prevista di rimborso che va dai 24 ai 60 mesi. Questo è solo un esempio: le soluzioni sono molteplici.
Prestiti con partite Iva forfettaria: come funzionano
I titolari di partita Iva forfettaria operano con un regime fiscale agevolato che prevede un’aliquota di tassazione ridotta. Andando nello specifico, tale regime fiscale è a disposizione di chi lavora come autonomo con partita Iva e non supera gli 85.000 euro di reddito annuo lordo. Chi ha una partita Iva forfettaria può scegliere tra richiedere un prestito personale classico e procedere con la richiesta di prestiti per le imprese e l’attività imprenditoriale, particolarmente interessanti perché consentono di accedere al finanziamento anche in assenza di garanzie. Questi finanziamenti rivolti alle imprese, e promossi dallo Stato, sono anche dei prestiti con partite Iva forfettaria e sono finalizzati a incentivare lo sviluppo economico del Paese. Le garanzie non servono, in quanto è direttamente lo Stato a fornirle alla banca. Anche in questo caso, però, occorre rispettare alcuni vincoli e si parla, quindi, di prestiti finalizzati e non di prestiti personali (importo massimo richiedibile pari a 16.250 euro, 25% del reddito annuo). Questi lavoratori possono rivolgersi anche alle associazioni come CNA (Confederazione Nazionale Dell’Artigianato e Della Piccola e Media Impresa) per richiedere prestiti per artigiani con partita Iva.