Nuova legge cancellazione CRIF 2022
In materia di credito e merito creditizio tutti avranno sicuramente sentito parlare della CRIF, ovvero l’acronimo di Centrale Rischi Finanziari, una società privata che gestisce una banca dati delle segnalazioni creditizie nei sistemi di informazioni creditizie (SIC) Eurisc. Tutte le informazioni raccolte e contenute nel CRIF sono consultabili dagli istituti di credito che aderiscono e che, così facendo, possono consultare l’affidabilità finanziaria di tutti quei clienti che hanno richiesto e richiedono un prestito personale.
Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare di una nuova legge cancellazione CRIF 2022, in questo articolo cercheremo, quindi, di mettere ordine, ricordando come funziona la CRIF, come fare a cancellarsi e che cosa è cambiato con l’ultimo provvedimento messo a punto dall’Autorità Garante circa le tempistiche e le modalità di conservazione dei dati.
Come funziona la CRIF?
Prima di entrare nel dettaglio su che cosa è cambiato con la nuova legge cancellazione CRIF 2022, potrebbe essere opportuno ricapitolare, brevemente, come funziona la CRIF. In sostanza tutti coloro che richiedono e ottengono un prestito ma, per qualsiasi motivo, non pagano le rate, finiscono all’interno della lista dei cattivi pagatori.
Un tempo, quando gli istituti di credito dovevano prestare denaro, senza l’esistenza dei Sistemi di Informazioni Creditizie potevano chiedere come tutela solo un’ipoteca sulla casa o garanzie da parte di terzi. Oggi, i SIC consentono a banche e società finanziarie di erogare crediti dopo aver verificato il merito creditizio del richiedente, permettendo così di concedere la somma richiesta anche senza ulteriori garanzie. Eurisc, ovvero il SIC gestito dalla CRIF, raccoglie tutte le informazioni sui finanziamenti richiesti e ottenuti dagli istituti di credito, fornendo così una referenza creditizia che permette, a chi richiede un prestito, di ottenere un riscontro in tempi brevi. In quest’ottica, occorre anche ricordare che la decisione di concedere o meno un prestito dipende solo dagli istituti di credito e non dalla CRIF.
Quando, chi ha ricevuto un prestito personale, non riesce a pagare le rate, o paga in ritardo, viene inserito nella lista dei cattivi pagatori, rischiando così di non poter ottenere in futuro ulteriori finanziamenti. Con la nuova legge cancellazione CRIF 2022 sono stati anche aggiornati i tempi necessari per definire un debitore in default. Nello specifico, si viene definiti come cattivo pagatore solo dopo che siano passati 90 giorni dalla scadenza del debito.
Dopo essere finiti nella lista dei cattivi pagatori è essenziale sapere come ottenere la cancellazione CRIF. Solo così, infatti, sarà possibile riacquistare credibilità nei confronti degli istituti bancari per ottenere nuovo credito in futuro.
Nuova legge cancellazione CRIF 2022: maggiori tutele per i consumatori
Nel novembre 2022 sono state fissate delle regole molto precise da parte dell’Autorità Garante, con un provvedimento finalizzato ad aumentare le tutele per i consumatori nei loro rapporti con banche e finanziarie al momento della richiesta di finanziamenti. Tale provvedimento, la nuova legge cancellazione CRIF 2022, individua alcune condizioni minime per la raccolta, la conservazione e l’utilizzo delle informazioni contenute all’interno dei sistemi informativi di rilevazioni dei rischi creditizi.
Il provvedimento ha cercato di uniformare, per quanto possibile, i criteri per la segnalazione dei dati alla CRIF e alle “centrali rischi” in generale. A questo riguardo, il Garante ha stabilito che i criteri seguiti per la segnalazione di morosità o ritardi di pagamento delle rate, devono essere tutti uniformati nell’ottica di estendere le tutele dei consumatori e non creare asimmetrie di mercato . In quest’ottica, tali criteri devono tenere conto della reale gravità degli inadempimenti, così da eliminare il rischio di pregiudizi ingiustificati.
Ne consegue che, secondo le indicazioni della nuova legge cancellazione CRIF 2022, si potranno segnalare morosità alla CRIF e alle “centrali rischi” solo in caso di mancato pagamento di cifre rilevanti, di diverse rate o di ritardi importanti. Non solo, è stato anche deciso di prevedere soglie temporali minime ( anche in termini di numero di rate cumulate), questo per evitare possibili comunicazioni al CRIF, e ad altre “centrali rischi” private, di mancati pagamenti causati da disguidi che non sono in alcun modo imputabili agli interessati (i clienti finali).
Infine, non meno importante, banche e finanziarie sono obbligate, prima di effettuare la segnalazione alla CRIF come cattivo pagatore, di preavvisare gli interessati con un certo anticipo, così da permettere loro un intervento.
Cambiano le tempistiche di conservazione dati
Con la nuova legge cancellazione CRIF 2022 si è anche decisa la conservazione non oltre un anno di tutti i dati relativi a morosità regolarizzate. Questo significa che tutti i dati relativi a eventuali ritardi nei pagamenti, poi sanati, dovranno essere cancellati entro massimo un anno dalla data della loro regolarizzazione o di estinzione del finanziamento. Prima di questo provvedimento, i dati venivano conservati per cinque anni, anche in caso di sofferenza risolta o di finanziamento estinto.
La nuova legge cancellazione CRIF 2022 ha, quindi, cercato di tutelare il diritto all’oblio degli interessati, ma questa non è l’unica tutela aggiuntiva che è stata decisa. Come vedremo, infatti, è stata anche definita come illegittima la comunicazione al CRIF e alle “centrali rischi” di dati personali che riguardano richieste di finanziamento non accolte.
Dati personali e richieste non accolte: cosa cambia
Come accennato, il provvedimento deciso dall’Autorità Garante ha riguardato anche le modalità di comunicazione degli istituti bancari e finanziari alle “centrali rischi” per quanto concerne i dati personali di chi si è visto respingere la richiesta di finanziamento (o ha rinunciato).
A questo proposito, l’Autorità ha sancito che tale comunicazione è da considerarsi come ingiustificata, questo perché il rapporto di finanziamento non si è effettivamente instaurato, oppure è stato interrotto prima di rendere legittima la divulgazione dei dati. Il motivo è che non sempre banche e finanziarie si rifiutano di concedere finanziamenti per inaffidabilità del cliente, subentrano infatti anche altri fattori come politiche contrattuali o valutazioni discrezionali.
Ne consegue che, una volta passati sei mesi massimo, tutti i dati relativi alla richiesta non accolta o alla rinuncia dovranno essere cancellati dalla “centrale rischi” entro un mese. Non meno importante, l’Autorità ha definito come illecito il consultare i dati personali contenuti nelle “centrali rischi” per finalità non inerenti la gestione dei finanziamenti, si pensi ad esempio a scopi di marketing.
Con la nuova legge cancellazione CRIF 2022, è stato stabilito che nei moduli di richieste di finanziamento di banche e finanziarie debbano essere inserite tutte le informazioni esaustive sulle “centrali rischi” a cui verranno trasmessi i dati. In conclusione, è stato anche previsto che i riscontri delle richieste di accesso e cancellazione dei dati siano sempre tempestivi. Si ritiene, pertanto, opportuno sospendere la visualizzazione dei dati per tutto il periodo necessario a svolgere verifiche e accertamenti.