Mutui, finanziamenti e aumento tassi Bce

Mutui, finanziamenti e aumento tassi Bce: cosa cambia

Negli ultimi tempi si è assistito a un progressivo aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE per contrastare gli effetti dell’inflazione. Come è facile intuire, tale importante decisione ha delle ripercussioni importanti anche per quanto concerne il mercato immobiliare e creditizio, questo per via del rincaro del costo dei mutui. Non solo, l’aumento dei tassi ha influito anche sui consumi di beni durevoli, mettendo così in difficoltà moltissime famiglie.

Qual è la situazione dei debitori in Italia?

A lanciare il campanello d’allarme ci ha pensato un recente rapporto pubblicato dalla FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), secondo cui in Italia ci sarebbero 3,5 milioni di famiglie con un mutuo su un totale di 25,7 milioni. Il numero delle famiglie indebitate, però, aumenta notevolmente andando a considerare anche i prestiti personali, basti pensare che si parla di 6,8 milioni di famiglie indebitate, circa il 25% del totale.

Non solo, secondo la FABI sarebbe aumentato anche il valore complessivo dei mutui per acquisto casa, 425,5 miliardi di euro a fine marzo 2023, ben 50 miliardi di euro in più rispetto al 2017. Per quanto riguarda, invece, i finanziamenti al consumo e i prestiti personali, si parla di un totale erogato di 251,2 miliardi di euro, facendo registrare un rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi che, secondo gli analisti, sarebbe da addebitare all’aumento dei tassi di interesse.

Come cambiano le rate dei mutui a tasso fisso e variabile

Questo periodo di cambiamenti repentini, dovuti anche alle decisioni della BCE sui tassi di interesse, ha investito il mondo dei mutui in pieno. Sia i mutui a tasso fisso, che quelli a tasso variabile, andranno incontro a cambiamenti che potrebbero avere conseguenze dirette sulle rate pagate dagli acquirenti. Se parliamo di mutui a tasso fisso, infatti, quelli che sono stati sottoscritti fino all’inizio del 2022 dovrebbero mantenere le condizioni inalterate fino alla fine del piano di rimborso. Le cose cambiano per quanto concerne i nuovi mutui a tasso fisso, per i quali si registra un incremento importante dell’interesse medio.  Se, in passato, i tassi si attestavano sull’1,8%, oggi i tassi hanno superato quota 5%, con la conseguenza che le rate mensili dei nuovi mutui a tasso fisso possono anche raddoppiare rispetto al passato, anche più recente.

Aumento delle rate mensile previsto anche per i mutui a tasso variabile, per i quali si parla di un incremento tra il 55% e il 65%. Secondo diversi analisti finanziari, le rate dei mutui a tasso variabile sarebbero destinate ad aumentare anche in un prossimo futuro, tanto che si parla del 6% a breve termine, molto di più rispetto allo 0,6% di fine 2021. Si tratta di variazioni di grande importanza che devono essere valutate in modo preciso, soprattutto se si devono prendere delle decisioni finanziarie importanti.

I tassi continuano ad aumentare

Con la riunione del 15 giugno 2023, la Banca Centrale Europea ha preso l’importante decisione di aumentare di un altro 0,25% il tasso ufficiale, arrivato ora al 4%. Tale decisione, come accennato, è destinata ad avere ripercussioni sui tassi che vengono applicati da banche e finanziarie alle famiglie. Il tasso migliore per quanto riguarda i prestiti personali, ad esempio, è arrivato al 7,21%, oltre l’1% in più rispetto ai primi tre mesi del 2023. Più ridotti, invece, gli aumenti relativi alla cessione del Quinto, che si attestano tra un decimale per il settore pubblico e sette decimali per i lavoratori privati.

I finanziamenti più richiesti

Andando ad analizzare quali sono i finanziamenti più richiesti, emerge il primato del prestito liquidità, che pesa per il 30,5% sul totale e ha fatto registrare un aumento di tre punti rispetto all’ultimo trimestre 2022. Il motivo di questo aumento è che si parla di una tipologia di finanziamento che non condiziona l’utilizzo della liquidità a una specifica destinazione. In questa speciale classifica, al secondo posto si piazza il finanziamento per auto usata e, al terzo, il finanziamento per consolidamento debiti. Alcuni, comunque, mantengono un certo ottimismo in vista del futuro, visto e considerato che l’economia italiana, almeno per il momento, continua a far registrare una crescita inattesa, basti pensare al Pil che, nei primi tre mesi 2023, ha fatto registrare un +1,9% rispetto ad analogo periodo 2022.

In conclusione, il consiglio è sempre quello di non fermarsi mai alle prime offerte e di prendersi del tempo per fare tutti i confronti necessari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *