Merito creditizio

Merito creditizio

In materia di banche e credito, in molti avranno sicuramente sentito parlare del cosiddetto merito creditizio o credit score. Si tratta, sostanzialmente, di un parametro a cui le banche fanno riferimento per stabilire la situazione finanziaria del richiedente e decidere se concedere o meno il finanziamento. Ne consegue che conoscere il proprio merito creditizio sia molto importante se non si vuole correre il rischio di vedersi respingere un prestito. Il merito creditizio permette alle banche o agli istituti finanziari erogatori di prestiti personali e finanziamenti di valutare in modo preciso il rischio effettivo di insolvenza del richiedente, sia esso persona fisica o soggetto giuridico (impresa).

Non solo, tramite la valutazione del merito creditizio, le banche decidono anche quali condizioni economiche applicare. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire qual è l’obiettivo della valutazione e perché è così importante.

Merito creditizio cos’è: cerchiamo di fare chiarezza

Come già accennato, quando si decide di richiedere un prestito a una banca o a una finanziaria, queste devono verificare l’affidabilità creditizia del richiedente prima di decidere la concessione. In pratica, una banca vuole controllare che vi sia, da parte di chi vuole ottenere il finanziamento, la possibilità oggettiva di poter ripagare la somma ricevuta. Si può anche dire che il merito creditizio sia un indicatore dell’affidabilità creditizia di una persona e che indichi il rischio finanziario relativo all’erogazione del prestito.

Riguardo al merito creditizio c’è anche da dire che, nel 2021, l’Ue ha modificato la Direttiva sui crediti al consumo nell’ottica di fornire una maggiore tutela nei confronti del rischio di sovraindebitamento. A questo proposito si ricorda che per soggetto sovraindebitato si intende colui che non riesce più a far fronte ai debiti e non dispone di un patrimonio atto a onorare i debiti scaduti. Sono ritenuti soggetti sovraindebitati anche coloro che, per qualsiasi motivo, non siano più in grado di pagare debiti a breve termine, pur non essendo ancora da considerarsi insolventi. L’Ue ha preso molto sul serio tale rischio e ha imposto al mercato del credito a consumo di adottare delle regole molto rigide per quanto concerne il merito creditizio.

Calcolo merito creditizio: come si fa?

Una volta compreso il merito creditizio cos’è e perché conoscere il punteggio creditizio sia così importante, è utile sapere come calcolarlo. Per eseguire tale calcolo statistico occorre valutare la posizione economica e lavorativa del richiedente il prestito, il rapporto tra l’importo richiesto e il reddito percepito, l’età, eventuali insolvenze passate, rapporto tra reddito e rata e l’aver già contratto debiti in passato che sono stati estinti regolarmente.

Una volta ottenute queste informazioni e fatte tutte le valutazioni del caso, gli istituti bancari assegnano un rating a ogni cliente, sia privato che aziendale, analizzando soprattutto i flussi di reddito e di cassa. Infine, per eseguire il calcolo, si deve tener conto anche del livello di solvibilità rispetto ad eventuali oneri economici precedenti. Chiaramente, una persona già molto indebitata avrà minori possibilità di riuscire ad attivare un mutuo o un finanziamento dopo che la banca avrà fatto la valutazione del merito creditizio.

Valutazione del merito creditizio: come calcolare il proprio punteggio

Per conoscere il proprio punteggio creditizio è importante sapere che si può passare da una valutazione non buona ad una ottimale. I fattori che incidono, lo ricordiamo ancora una volta, sono soprattutto la puntualità dei pagamenti, l’importo del debito, la storia e durata dei crediti pregressi e la tipologia di credito utilizzata. Sulla base delle linee guida fornite dalla Banca d’Italia, inoltre, tutte le informazioni più importanti necessarie al calcolo del merito creditizio riguardano: cliente, finanziamento da erogare, grado di indebitamento del richiedente e bene da finanziare.

Rating bancario significato: cosa sapere

Collegato al concetto di merito creditizio c’è quello di rating bancario, ovvero il giudizio che viene espresso dalle banche ed esprime l’affidabilità di un’impresa. In sostanza le banche esprimono una valutazione della capacità di un’azienda di poter ripagare un prestito in un determinato periodo di tempo. Le banche hanno l’obbligo di quantificare, anche mediante un loro algoritmo di calcolo, le capacità delle imprese di ripagare il debito. Tale obbligo è stato stabilito nelle direttive degli Accordi di Basilea 1, 2 e 3, applicati in Europa da tutti gli istituti bancari a partire dal 2008.

Tali accordi prevedono, per le banche, la possibilità di valutare con più attenzione il rischio di ogni singolo prestito. Quando parliamo di rating significato e criteri da analizzare, è importante soffermarsi sulle politiche di credito da parte delle Banche. Nello specifico, gli istituti bancari possono decidere se utilizzare il rating interno, ovvero quello elaborato dalle banche stesse in base a modelli di analisi autorizzati dalla Banca d’Italia, oppure il rating esterno, calcolato da agenzie specializzate.

Basso profilo significato

Con il rating si ottiene quella che potrebbe essere definita una specie di classifica dei profili che intendono richiedere un finanziamento. Tale classifica include diverse classi di riferimento, a cui le banche guardano per decidere se fornire o meno alcuni servizi. La classe migliore è abitualmente quella di rating AAA, assegnata a chi dispone del massimo livello di sicurezza finanziaria, poi si prosegue fino alla classe di merito più bassa, la C, a cui corrisponde il massimo rischio di insolvenza finanziaria. Il rating è una valutazione eseguita da una Società terza (di rating). Gli Istituti di Credito utilizzano anche questo giudizio (il rating) per concedere o meno il finanziamento.

Solvibilità definizione

Parlando di aziende e di merito creditizio, un altro degli indicatori importanti per valutare lo stato di salute di un’impresa è quello dell’indice di solvibilità. Si tratta di un indicatore importante dello stato di salute di un’impresa e si riferisce alla sua capacità di ripagare i debiti contratti nei termini di scadenza.

La solvibilità indica, quindi, la capacità che ha un debitore di riuscire a mantenere tutti gli impegni presi con i propri creditori. Si tratta di una fattore che riguarda il rapporto tra attività a breve/medio termine e passività a breve/medio termine, non a caso un’azienda si ritiene solvibile quando dispone di attività a breve/medio termine superiori rispetto alle passività a breve/medio termine. 

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