Dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento

Dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento

Chi si trova in situazioni di difficoltà economica, o comunque nella necessità di richiedere un prestito o un finanziamento a un istituto bancario o una società finanziaria, deve sapere in caso di finanziamenti non pagati cosa succede. Nello specifico, è bene sapere dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento, così da non rischiare di andare incontro a brutte sorprese. Una volta stipulato un contratto di finanziamento, l’Istituto di Credito/Finanziario si impegna a versare al richiedente gli importi concordati. Da parte sua, il debitore deve versare le rate mensili concordate comprendenti una quota capitale e una quota interessi, nei termini concordati secondo un definito piano di ammortamento. Al momento della stipula del contratto di prestito è essenziale analizzare con la massima attenzione ogni clausola esistente, così da essere adeguatamente informati sugli interessi moratori, su eventuali garanzie e così via.

Inoltre, le società che emettono i finanziamenti devono rispettare una disciplina minima, decisa dal legislatore, mirante a tutelare il debitore il più possibile. Alla luce di tutto questo, nei prossimi paragrafi cercheremo di capire cosa succede se non paghi un prestito, quali sono le conseguenze e quali sono i rischi anche a lungo termine che si corrono.

Prestito non pagato: gli interessi di mora

Per capire dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento occorre, in primis, spiegare cosa succede quando non si paga anche solo una rata del prestito. In questo caso, l’Istituto di Credito o Intermediario finanziario può applicare quelli che vengono denominati come interessi di mora, ovvero interessi dovuti dal debitore al creditore quando si paga in ritardo rispetto alla scadenza prevista. Tali interessi di mora possono essere applicati anche dal giorno successivo a quello del mancato pagamento della rata del prestito, con riferimento alle regole contrattuali concordate. Dunque, in caso di prestito non pagato: cosa succede? Per rispondere a questa domanda è bene specificare che gli interessi di mora si applicano solo fino a 30 giorni di ritardo. In questi casi, la percentuale degli interessi di mora deve essere indicata in modo chiaro nel contratto. Se vogliamo capire che cosa succede se non paghi un prestito, dobbiamo sapere che le conseguenze che si rischiano sono molto maggiori rispetto agli interessi di mora.

Finanziamenti non pagati cosa succede: il decreto ingiuntivo

Fin qui abbiamo parlato degli interessi moratori, ma quello che molti vogliono sapere è dopo quante rate insolute scatta il decreto ingiuntivo. Tutte le società erogatrici, siano esse banche o finanziarie, esigono una tutela nei confronti dei debitori che non pagano le rate dovute. Da qui, la necessità di avvalersi di meccanismi di tutela che prevedono, come vedremo, anche il pignoramento. Nel caso in cui un debitore dovesse non pagare le rate del prestito per un periodo compreso tra 30 e 180 giorni, e qualora tale eventualità si verificasse per più di sei volte per piano di ammortamento, ecco che la banca o la finanziaria potrebbero richiedere la revoca del prestito. In questo caso, il debitore dovrà versare tutta la parte rimanente del prestito in un’unica soluzione (risoluzione unilaterale del contratto, inconseguenza della cosiddetta decadenza del beneficio del termine), applicando inoltre anche tutti gli interessi pattuiti al momento della sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui il debitore dovesse continuare a non pagare anche dopo 180 giorni, ecco che si configurerebbe lo scenario di un inadempimento, con la conseguenza della revoca immediata del prestito, anche senza le sei rate pagate in ritardo nel corso del piano di ammortamento. Per capire dopo quante rate insolute scatta il decreto ingiuntivo, si consideri che, se dopo la revoca il pagamento delle somme non viene ancora eseguito, la banca può chiedere al tribunale di procedere con l’invio di un atto di precetto che inviti a pagare la somma richiesta. A questo punto, il debitore ha la possibilità di esercitare opposizione entro 40 giorni, ad esempio dimostrando di aver pagato nei limiti previsti dalla legge, oppure di saldare la cifra richiesta. Chiedersi dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento è importante, questo perché è essenziale sapere che si può ancora correre ai ripari prima di andare incontro a conseguenze ancora ben peggiori.

Quando scatta il pignoramento?

Se il debitore non dovesse saldare la somma richiesta dopo aver ricevuto il decreto ingiuntivo, ecco che scatterebbe il pignoramento dei beni. Chi vuole sapere dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento, deve considerare che si tratta un po’ dell’ultima azione a disposizione della banca. Si tratta di un rischio alto per il debitore, ancor più che può essere eseguito sulla casa, sul conto corrente e anche sulla pensione. L’unico modo che si ha per opporsi al decreto ingiuntivo è ravvisare la presenza di clausole peggiorative rispetto alla già citata disciplina minima prevista per legge.

Cosa succede se non paghi un prestito personale

Una volta comprese le conseguenze dei mancati pagamenti delle rate di prestiti e finanziamenti e dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento, vediamo ora quali sono le conseguenze del non pagare le rate di un prestito personale. Innanzitutto, si corre il rischio di essere segnalati al CRIF, e quindi di essere classificati come cattivi pagatori. In caso di morosità superiore ai 30 giorni, ecco che avviene la segnalazione come cattivi pagatori, misura che rende molto difficile poter ottenere nuovi prestiti in futuro da altri Istituti di Credito o Intermediari Finanziari. Il motivo è che le banche controllano spesso l’esperienza finanziariadi chi richiede un prestito, evitando di concederlo a chi è iscritto nella lista dei cattivi pagatori.

In conclusione, dopo aver preso atto di dopo quante rate finanziamento non pagate scatta il pignoramento, il consiglio è quello di non arrivare mai a questo punto. Sarebbe meglio richiedere prima la sospensione alla banca del pagamento per alcuni mesi, oppure anche un nuovo piano di ammortamento, magari con rate di importo minore e una durata maggiore del piano. Conviene, per l’appunto,aprire preventivamente un dialogo con il proprio Istituto di Credito.

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