Dilazione di pagamento

Dilazione di pagamento

La dilazione di pagamento è una particolare tipologia di soluzione che si applica ad un piano finanziario già in essere, come forma di agevolazione per agevolare nel tempo il pagamento del debito. Si tratta, nella pratica, della possibilità di prolungare le rate per il rimborso di un prestito, spalmando l’importo dovuto su più tranche.

Tale soluzione si rivela utile soprattutto quando ci si trova nella condizione di dover restituire una somma importante e ci si rende conto che la quota mensile è troppo onerosa da sostenere rispetto al proprio reddito; allora, per saldare il debito e non rischiare di incorrere in sanzioni o maggiorazioni, è possibile chiedere all’Istituto finanziario di dilazionare un pagamento.

Optando per la dilazione, è possibile che l’istituto di credito applichi anche degli interessi aggiuntivi, oltre a quelli pattuiti inizialmente in caso di regolare pagamento del finanziamento, senza richiedere eventuale dilazione: in ogni caso, questa informazione viene chiarita preventivamente sul contratto, così che il cliente debitore possa valutare accuratamente la fattibilità e avere in anticipo un’idea dei costi che dovrà affrontare. In linea generale, quanto più si allunga il rimborso delle rate, maggiori saranno le probabilità che l’Istituto preveda l’applicazione degli interessi di dilazione.

Vediamo ora in dettaglio che cosa si intende per dilazione di pagamento e in quali casi è conveniente stipulare tale accordo con la società finanziaria o l’Agenzia delle Entrate, nel caso ad esempio del pagamento delle imposte.

Dilazione di pagamento: significato e funzionamento

Come abbiamo spiegato, il pagamento dilazionato può rendersi necessario ad un certo punto durante il periodo di restituzione del finanziamento; può infatti accadere che, per diverse ragioni, il contraente si renda conto di essere in difficoltà economica e di non riuscire a sostenere più i costi. Fortunatamente, esiste una soluzione con cui è possibile scongiurare il rischio di inadempimento e andare incontro all’esigenza del cliente di ridimensionare nel tempo le rate di rimborso mensile del piano d’ammortamento.

Grazie ad una nuova rateizzazione, che prolunga la durata del contratto e suddivide gli importi di debito residuo in ulteriori tranche, i consumatori che ne abbiamo la necessità vengono messi nella posizione di poter estinguere il proprio debito godendo di rate di importo più agevolato. È importante sapere che un simile strumento è però attivabile previa stipula di un accordo scritto, salvo rare eccezioni, in cui ambedue le parti accettino le nuove disposizioni. In questa sede, la finanziaria si assicurerà che sul documento vengano indicati chiaramente: il numero delle rate e il relativo importo, le scadenze per i pagamenti, l’importo totale del prestito ed eventuali altre spese, come gli interessi di mora. Si tratta a tutti gli effetti di una rinegoziazione che deve essere gestita, a livello di trasparenza, utilizzando tutti gli strumenti informativi necessari e previsti dalla normativa.

La dilazione di pagamento può essere effettuata sull’intero finanziamento oppure su una parte; di conseguenza, anche il numero di rate da contemplare nel piano di rimborso può variare: il debito può, ad esempio, essere saldato in 12, 24 o 36 mensilità. Normalmente il loro valore è costante e vanno pagate mediante bonifico bancario o RID. In quest’ultimo caso, la banca registra il pagamento delle scadenze e provvede autonomamente ad inoltrare all’istituto di credito quanto dovuto mensilmente: questo è un ottimo metodo per non rischiare di dimenticarsene o di ritardare i pagamenti.

Naturalmente, come per ogni piano finanziario, anche per la dilazione vi sono requisiti, regole e vincoli da rispettare. Li vediamo di seguito.

Dilazione di pagamento: modalità di accesso

Chi è titolare di un finanziamento e desidera rendere più leggero il costo dello stesso ed evitare, così, di essere classificato come cattivo pagatore o debitore insolvente, ha la possibilità di richiedere una dilazione di pagamento. Anch’esso è regolato da un contratto, che impegna le parti in causa a rispettare obblighi e condizioni; pertanto, vi sono alcuni importanti requisiti per ritenere l’accordo valido. Quali?

Intanto, è necessario che cliente e banca si impegnino, in qualità di debitore e creditore, ed accettino i termini fissati per il ridimensionamento degli importi e dei tempi di restituzione. In realtà, non solo società finanziarie, ma anche la stessa Agenzia delle Entrate può concedere una dilazione per il pagamento delle cartelle esattoriali. Quest’ultimo scenario è, nel nostro Paese, molto diffuso, dal momento che può capitare di ricevere una sanzione Equitalia inaspettatamente e di trovarsi nella difficile posizione di non disporre dell’intero importo da versare, condizione che può spingere il debitore a richiedere la dilazione dei pagamenti periodici.

In linea di massima, per poter accedere ad un dilazionamento del prestito, bisogna comunque dare prova alla società creditizia di non essere in grado di sostenere i costi ad esso connessi e di non poter versare, quindi, gli importi previsti entro le scadenze pattuite. Concedere la proroga dei pagamenti, da un certo punto di vista, costringe la banca a dover attendere più tempo del previsto per il rientro della somma a credito; tuttavia, la dilazione è un compromesso accettabile, che può evitare inadempimenti più gravi, i quali richiederebbero iter più lunghi e spesso dispendiosi. Alla luce di ciò, va tenuto conto del fatto che non vi è, per il creditore, l’obbligo di accettare la domanda del cliente per il prolungamento del finanziamento, qualora non sussistano delle ragioni valide.

Dilazione di pagamento: considerazioni conclusive

Avendo spiegato in dettaglio come funziona la dilazione di pagamento, quali sono i requisiti di accesso e in quali casi il consumatore ne può fare richiesta, possiamo trarre alcune conclusioni.

Per quanto vantaggiosa possa sembrare, questa soluzione va richiesta solo quando realmente necessaria; prima di tutto, perché la banca effettua una verifica sull’effettiva capacità creditizia del titolare del finanziamento e si riserva il diritto di poter rifiutare la domanda, qualora non vi siano motivazioni sufficientemente valide per portare avanti la pratica. In secondo luogo, eventuali ritardi o mancanze, seppure occasionali, in regime di dilazione possono sfociare nella revoca del servizio. Ciò equivale alla sospensione del piano rateizzato e all’obbligo di versare in un’unica soluzione quanto dovuto (decadenza del beneficio del termine).

Tali condizioni sono riportate chiaramente sul contratto, pertanto, è bene assicurarsi di aver preso visione di tutte le clausole relative alle sanzioni in caso di incongruenze. Un esempio tipico di ciò proviene dall’Agenzia delle Entrate: l’ente ha stabilito, infatti, che il beneficio del dilazionamento decada a partire dal quinto mancato pagamento. Dopodiché, si procede alla riscossione coattiva del credito, senza possibilità alcuna di ottenere ulteriori rateizzazioni.

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