Differenza tra CRIF e Centrale Rischi Banca d’Italia
Quando si parla di concessione di prestiti personali, è abbastanza frequente sentir parlare di segnalazioni creditizie o di merito creditizio. In questo articolo si cercherà di spiegare, in modo il più possibile dettagliato, la differenza tra CRIF e Centrale Rischi Banca d’Italia, soffermandosi sulle caratteristiche specifiche di ciascuna. Per cominciare, è importante stabilire che si tratta di cose differenti, così da evitare sul nascere ogni possibile fraintendimento. La Centrale Rischi finanziari della Banca d’Italia, nello specifico, è la banca dati che si occupa della gestione delle informazioni creditizie su qualsiasi azienda o privato che abbia un finanziamento attivo (in corso).
La CRIF, invece, è un circuito di informazioni riguardante le esposizioni finanziarie e le richieste di finanziamento che non necessariamente siano andate a buon fine convertendosi poi in prestiti erogati ed è gestito da una società privata e non da Banca d’Italia. La differenza tra CRIF e centrale rischi Banca d’Italia, però, non si esaurisce qui. Mentre nella prima vengono inseriti i cattivi pagatori sin dall’inizio della loro sofferenza finanziaria, nella seconda vengono inseriti solamente quando la sofferenza diventa conclamata.
CRIF Banca d’Italia: l’importanza di conoscere le differenze
La differenza tra CRIF e Centrale rischi Banca d’Italia potrebbe sembrare di poco conto, in realtà ha un suo peso e conoscerla può essere molto utile per evitare confusioni e problemi di qualsiasi natura. In molti hanno introiettato dei concetti sbagliati, come ad esempio il ritenere che la parola CRIF sia sinonimo di Centrale Rischi e che la CRIF sia l’unica Centrale Rischi esistente. Molti, poi, si riferiscono a CRIF Banca d’Italia come se fosse una realtà unica, e questo, come abbiamo in parte già visto, è un errore. Approfondire la differenza tra CRIF e Centrale Rischi Banca d’Italia è molto utile anche per tutelare i propri diritti di fronte a omissioni o errori tecnici; proprio per questo è importante raccogliere informazioni sul loro funzionamento specifico.
Cos’è la CRIF e come funziona
Il modo migliore per fare chiarezza è soffermarsi, nel dettaglio, sul funzionamento di ciascuna delle due realtà. CRIF, per iniziare, sta per Centrale Rischi Finanziari, il nome di una società privata con sede a Bologna che si occupa della gestione di tutte le informazioni creditizie riguardanti i cittadini che hanno richiesto un prestito in banca. Come già accennato, dunque, la CRIF è una società privata, peraltro una delle più importanti anche a livello europeo, non solo in Italia. CRIF è dotata di un Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) di nome Eurisc, un database nel quale sono registrati tutti i dati relativi a ogni singolo debitore o semplicemente richiedente il credito. Ma come funziona esattamente? Ogni volta che un soggetto fa la richiesta di un prestito presso un istituto bancario, questo deve inviare alla CRIF tutte le informazioni sul conto del richiedente, laddove l’Istituto decida di utilizzare la CRIF, quindi contribuire al suo aggiornamento. Utilizzare infatti la CRIF non è obbligatorio per gli Istituti di Credito.
È possibile in alternativa utilizzare altri Sistemi di Informazione Creditizia, sempre di natura privatistica. Nel database CRIF verrà tenuta traccia anche di tutte le informazioni successive, fino all’avvenuta chiusura del contratto di prestito. Questo significa, però, che tutti coloro che richiedono un prestito verranno inseriti nell’archivio Eurisc, a prescindere, quindi, dal proprio merito creditizio che, lo ricordiamo, può variare nel tempo a seconda di come viene gestito il debito. Ma per quanto tempo la società bolognese che si occupa di informazioni creditizie può conservare tali dati? CRIF, come abbiamo visto, è una società privata, ma deve comunque sottostare alla normativa fissata dal Garante della Privacy, che impone dei tempi di conservazione dei dati ben precisi: dai 6 ai 10 mesi a seconda della loro natura.
Che cos’è la Centrale Rischi di Banca d’Italia?
Per approfondire la differenza tra CRIF e Centrale Rischi Banca d’Italia non resta che soffermarsi anche sul funzionamento della seconda. A questo proposito, ricordiamo che, a differenza della CRIF, la Centrale Rischi Banca d’Italia è un organismo pubblico incaricato di monitorare la situazione di prestiti e finanziamenti, anche nell’ottica della verifica e del monitoraggio dell’indebitamento complessivo della popolazione italiana. Non solo, la Centrale Rischi di Banca d’Italia (CR) si occupa anche della gestione del proprio sistema di crediti, per evitare rischi e insolvenze. Come già accennato, nella CRIF si registrano i dati relativi a qualsiasi richiesta di prestito, mentre nella Centrale Rischi Banca d’Italia si registrano unicamente le informazioni su prestiti e debiti quando si supera la soglia di 30.000 euro. Cosa significa? Semplice: quando si richiede un prestito personale superiore a tale cifra, la banca deve comunicare tutti i dati alla CR. La soglia dei 30.000 euro è valutata a livello di indebitamento del singolo soggetto: pertanto gli Istituti di Credito devono comunicare alla CR anche quando tale importo è superato in termini di capitale finanziato come somma di 2 o più prestiti erogati al cliente e in ammortamento.
La differenza tra CRIF e Centrale Rischi Banca d’Italia sta tutta qui: mentre con la CRIF è sufficiente richiedere un prestito per essere registrati, con la CR, se il debito si trova sotto la soglia di 30.000 euro, la Banca d’Italia non può registrare nulla. Per quanto riguarda la segnalazione per sofferenza, che si ha quando la banca non riesce a recuperare il prestito concesso, con la Centrale Rischi Banca d’Italia viene registrata solo dopo essere stata accertata e solo se di importo superiore alla soglia di segnalazione, pari a 250 euro. In questo, la differenza è evidente, in quanto con la CRIF la segnalazione per sofferenza viene registrata nel momento in cui l’istituto di credito ne invia comunicazione.
Modulo cancellazione CRIF Banca d’Italia: come funziona
Una volta precisata la differenza tra CRIF e Centrale Rischi Banca d’Italia, non resta che analizzare anche le modalità di cancellazione dei dati. Una volta che si è stati iscritti alla CR, lo si resterà anche dopo aver estinto il debito; questo significa che le segnalazioni verranno conservate. Tutti i dati relativi a prestiti e finanziamenti, invece, vengono cancellati tramite procedura automatica e senza bisogno di richieste.
Per quanto riguarda le tempistiche di cancellazione, queste variano sulla base della tipologia dei dati. Ad esempio, i dati relativi a finanziamenti in corso di valutazione, vengono cancellati dopo 6 mesi dalla data richiesta. I finanziamenti che sono stati rifiutati dalla banca, invece, verranno cancellati dopo 90 giorni dalla data di rifiuto. Infine, per i finanziamenti erogati ma mai rimborsati, i dati verranno cancellati solo dopo 36 mesi dalla data di estinzione prevista.
Esiste poi un termine massimo da prendere in considerazione per quanto riguarda la conservazione dei dati su inadempimenti non successivamente regolarizzati: cinque anni dalla data di scadenza del rapporto. Chi volesse, potrebbe richiedere prima dei tempi previsti di cancellare le informazioni sui finanziamenti regolarmente rimborsati. Dopo la richiesta, si avrà la garanzia della cancellazione di tali dati entro 90 giorni.
Anche con la CRIF, la cancellazione dei dati avviene in automatico seguendo delle tempistiche ben precise, che sono di 30 giorni dalla data di annullo per finanziamenti rifiutati o annullati, di 6 mesi per i finanziamenti in valutazione e 36 mesi per finanziamenti mai rimborsati o mai regolarmente pagati. In quest’ultimo caso, anche dopo la cancellazione dei dati, la segnalazione come cattivo pagatore resterà su altri canali come l’albo dei cattivi pagatori CRIF. Non c’è, dunque, un modulo cancellazione CRIF Banca d’Italia, perché le procedure per cancellarsi sono differenti. L’unico caso in cui è possibile cancellare i propri dati dalla CRIF è quando vi sono stati degli errori da parte della banca. In questo caso è necessario richiedere la revoca della segnalazione CRIF, cosa che può accadere tipicamente per un ritardo poi regolarizzato con un pagamento tempestivo.