Credito al consumo
Tra le soluzioni finanziarie disponibili sul mercato c’è il credito a consumo che, tramite il pagamento rateale, permette ai consumatori di avere subito liquidità. Con i crediti a consumo, i beneficiari si impegnano a restituire la somma erogata dall’intermediario finanziario o Banca, aggiungendo una quota di interesse (rappresentate dal TAN, tasso annuale nominale) per l’utilizzo del credito e le spese/commissioni previste per la stipula del contratto. Questa tipologia di finanziamento va presa in considerazione per l’acquisto di beni e servizi importanti, oppure per fronteggiare qualsiasi situazione che preveda avere del denaro liquido a disposizione, a scopo di liquidità.
Cosa si intende per credito a consumo?
Per comprendere meglio che cos’è il finanziamento al consumo si può fare riferimento a tutti quegli strumenti finanziari che permettono all’utente l’acquisto di un bene o di un servizio e di dilazionare il pagamento a rate di valore costante, secondo le scadenze di un piano di ammortamento vincolante. Detto in altro modo, il credito al consumo si può intendere anche come l’insieme delle forme di credito mirate all’acquisto di beni, servizi o di sola liquidità. Il contratto per questa tipologia di prestito è disciplinato nel Codice civile tra i contratti tipici (art. 1842 e seguenti) e rappresenta un riferimento per quanto concerne la regolamentazione dei crediti diversi dal mutuo concessi dalle banche. Il quadro normativo di riferimento è cambiato in modo sostanziale a partire dal 2005, quando, con l’entrata in vigore del Codice di consumo, è stata introdotta anche la figura del consumatore. Ciò è avvenuto nell’ottica di garantire una maggior tutela all’utente, secondo quanto previsto dal TUB (Testo Unico Bancario).
Alla luce di questa premessa, rientrano nella categoria del credito al consumo tutte quelle tipologie di credito che hanno un importo compreso tra 200 e 75.000 euro. Non solo, tali somme devono anche essere soggette alla valutazione del merito credito degli istituti eroganti il credito, ovvero una procedura di valutazione delle domande di finanziamento, finalizzata a comprendere se un cliente sia o meno in grado di rimborsare regolarmente il prestito ottenuto. Tale controllo avviene mediante l’analisi accurata dei documenti e la consultazione delle banche dati esistenti.
Quali sono tutte le tipologie di credito al consumo?
È difficile fare un unico esempio di credito al consumo, perché i prodotti finanziari che rientrano in questa categoria possono essere suddivisi in diversi gruppi omogenei: carte di credito, prestiti finalizzati e non finalizzati, prestiti personali e Cessione del Quinto. Le carte di credito sono strumenti di pagamento elettronici con cui si può restituire la somma utilizzata ogni mese o con rate costanti. Il prestito finalizzato è, invece, una forma di finanziamento che permette di acquistare beni o servizi tramite le offerte messe a disposizione dal venditore convenzionato. I prestiti non finalizzati, al contrario, sono forme che non prevedono necessariamente l’acquisto di un bene o servizio. Anche la Cessione del Quinto dello stipendio e la Cessione del Quinto della Pensione rientrano nel credito a consumo e sono riservati a dipendenti e pensionati con pagamento tramite trattenuta su busta paga/cedolino pensione. Infine, il prestito personale permette di ottenere una somma sul proprio corrente, ma senza dover dare giustificazioni di spesa: in questo caso il merito creditizio è focalizzato esclusivamente sulla persona fisica che procede a finanziarsi e sulla propria esperienza finanziaria pregressa
Qual è la differenza tra credito al consumo e prestiti personali?
Capire che cos’è il credito al consumo è utile per non fare confusione. Come si è visto, anche il prestito personale è una specifica categoria di questa tipologia di finanziamento, ma che presenta alcune caratteristiche peculiari. Il prestito personale, infatti, permette di ottenere una somma sul proprio conto corrente da spendere liberamente. Prima di stipulare un contratto finalizzato all’ottenimento di un prestito al consumo, si consiglia di leggere con estrema attenzione sempre tutte le condizioni contrattuali che, è bene ricordarlo, ogni società finanziaria deve esporre prima della vendita di beni o servizi.
Chi può erogare il credito al consumo?
Trovare una società di credito al consumo per la concessione di un finanziamento non è difficile. Ci sono però delle figure ben delineate che possono operare nel mercato, per l’erogazione del credito: le banche e gli intermediari finanziari. Gli istituti bancari sono imprese che esercitano la raccolta di risparmio tra il pubblico, l’esercizio del credito e anche altre attività connesse. Gli intermediari finanziari, invece, possono essere delle società finanziarie costituite in forma di Società per Azioni, a responsabilità limitata e cooperativa o Accomandita per azioni, che sono dotate di autorizzazione e correttamente iscritte nell’Albo della Banca d’Italia.
Queste, esercitano l’attività di concessione di finanziamento al pubblico e offrono servizi di pagamento e investimento. In quest’ottica è importante ricordare che tali figure abilitate a operare nel credito al consumo possono utilizzare per la distribuzione dei prodotti finanziari anche strutture esterne in convenzione, persone fisiche o soggetti giuridici. Si tratta, ad esempio, dei mediatori creditizi (soggetti giuridici) e degli agenti in attività finanziarie (in forma di persone fisiche o soggetti giuridici) che, a loro volta, devono essere iscritti nei registri dell’OAM (Organismo degli agenti e mediatori). A ulteriore garanzia nei confronti dei clienti, tali registri sono sottoposti al controllo della Banca d’Italia.
Finanziamento credito al consumo: che tutele ci sono per il consumatore?
Come già accennato, il Codice del Consumo ha introdotto diverse garanzie a tutela dei cittadini. La novità principale, importante nell’ambito del credito al consumo, è l’introduzione della figura del consumatore, ovvero la persona fisica che agisce per finalità estranee all’attività imprenditoriale, commerciale o professionale eventualmente svolta. Nello specifico, a tutela del consumatore c’è il riconoscimento del diritto alla salute, alla sicurezza di servizi e prodotti, all’informazione adeguata e all’esercizio di pratiche commerciali che siano corrette e trasparenti. Sempre nell’ottica dei crediti al consumo, il consumatore può anche giovarsi dell’obbligo esistente di fornire il modello SECCI (Standard European Consumer Credit Information) con tutte le informazioni economiche e le garanzie previste. Il consumatore può anche, restituendo il bene entro 14 giorni, giovarsi del diritto di recesso senza costi, previsto per i contratti a distanza. Molto importante è anche il diritto all’estinzione anticipata, che permette di restituire il debito residuo o il solo capitale residuo senza altri costi (ma solo, ad esempio, se pari o inferiore a 10.000 euro). Altre garanzie per il consumatore con il credito al consumo sono ad esempio: l’obbligo di indicazione costi totali, il ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza e la possibilità di Class action.
Tassi credito al consumo: l’importanza del TAEG
Uno dei modi per comprendere se un prestito al consumo è realmente conveniente è considerare il TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale, che indica il costo complessivo del prestito. All’interno del TAEG rientrano tutte le spese degli interessi e anche le spese relative a istruttoria e apertura pratica, riscossione rimborsi, incasso rate, assicurazioni e altre garanzie. Non solo, bisogna considerare anche il costo dell’attività di mediazione e quello ad esempio di gestione conto corrente aperto per pagare le rate. Infine, le comunicazioni pubblicitarie relative ai crediti al consumo devono riportare, oltre al TAEG, anche la durata del finanziamento, l’importo della rata mensile e quello totale del credito.