Calcolo interessi
Prima di comprendere nel dettaglio in che cosa consiste il calcolo interessi, è necessario fare il punto su che cosa sono gli interessi. Questi possono essere definiti come un importo aggiuntivo che il debitore deve versare alla banca o all’istituto creditore come forma di compenso, per poter ricevere una determinata somma di denaro, in uno specifico periodo di tempo. Gli interessi valgono per qualsiasi tipo di operazione, dai finanziamenti e prestiti alla cessione del quinto. Dal punto di vista strettamente giuridico, gli interessi vengono considerati come una obbligazione accessoria di tipo pecuniario associata ad una obbligazione principale.
Gli interessi, quindi, non sono altro che i costi (non sempre tutti) che il debitore deve sostenere come forma di remunerazione del creditore, proporzionali al capitale richiesto e alla durata del prestito.
Per il calcolo interessi, quindi, sarà necessario prendere in considerazione: l’ammontare complessivo che si intende richiedere, il periodo entro il quale estinguere il proprio debito, il tasso d’interesse e il tipo di ammortamento (italiano o francese).
Come si calcola il tasso di interesse?
Basterà semplicemente seguire la seguente formula per il calcolo interessi: I=(Capitale X Tasso X Tempo)/100, se il tempo è espresso in anni; I=(Capitale X Tasso X Tempo)/1200, se il tempo è espresso in mesi; oppure I=(Capitale X Tasso X Tempo)/36500, se il tempo è espresso in giorni.
Oltre a ciò, va detto anche che gli interessi possono distinguersi in attivi e passivi.
I primi corrispondono all’importo che viene riscosso in seguito all’ammontare di denaro prestato. Si tratta, cioè, dell’entrata/rendimento lordo che un soggetto creditore ottiene quando cede una specifica somma.
I secondi, al contrario, fanno riferimento al costo che un debitore deve sostenere per poter ottenere in prestito in determinato capitale. Rappresenta, difatti, un’uscita aggiuntiva all’ammontare che mensilmente deve essere corrisposto all’istituto di credito di riferimento.
Tra le varie tipologie di interessi esistenti, invece, è possibile citare ad esempio gli interessi legali, moratori e gli interessi convenzionali.
Il tasso di interesse legale è la percentuale di costo da rimborsare al creditore stabilita dal legislatore, strettamente legata all’inflazione e alla variazione dei titoli di stato.
I tassi convenzionali vengono invece stabiliti tra le parti contraenti, ma è necessario che questi rispettino delle condizioni. Infatti, la somma di questi interessi può essere superiore a quella degli interessi legali, a patto che la percentuale sia espressa per iscritto, a limite del quale il tasso di interesse verrà considerato usuraio.
I tassi moratori, consistono in una percentuale di costo aggiuntiva applicata in caso di ritardi nel pagamento di una o più rate, come forma di sanzione per il debitore che non è riuscito a saldare in tempo la somma dovuta al creditore.
Calcolo interessi legali: come farlo?
Come sopra anticipato, una tipologia di tasso di interesse esistente è quello legale. Questo viene fissato nei termini annualmente dal Ministero dell’Economia attraverso un decreto legislativo che deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in un periodo di tempo che non vada oltre al 15 dicembre dell’anno precedente a quello cui il saggio fa riferimento.
Questo viene misurato considerando: il rendimento medio annuo lordo dei titoli di stato, di durata non superiore ai dodici mesi, e del tasso di inflazione annuo registrato. Qualora questa misura non sia stata fissata entro il 15 dicembre, allora il tasso di interesse legale resterà invariato rispetto a quello precedente.
Detto ciò, però, come calcolare il tasso di interesse legale?
La formula da seguire, anche in questo caso, è molto semplice: I = C x i x t/100
In questo specifico caso, per gli interessi legali il calcolo, quindi, prevede la necessità di conoscere il capitale complessivo (espresso con “C”), moltiplicarlo per il tasso di interesse (espresso con “i” e anche detto “saggio percentuale”), che andrà a sua volta moltiplicato per il tempo (espresso con “t”) che, generalmente, viene considerato in giorni. Il tutto andrà poi diviso per cento, in modo da ottenere da questa formula la percentuale di interessi legali richiesti.
Calcolo interessi: come fare in caso di interessi convenzionali?
Per calcolare gli interessi su un prestito privato, è necessario aver ben chiari quelle che sono le condizioni previste dal contratto stipulato. Gli interessi convenzionali, infatti, vengono stabiliti dalle parti contraenti in maniera del tutto libera, a patto che però vengano rispettare le norme antiusura, violate le quali il finanziamento verrà considerato illegittimo e il debitore sarà chiamato a rimborsare solo le rate del prestito di cui ha fatto domanda, senza alcun tipo di tasso di interesse aggiuntivo.
Proprio per tale ragione, a regolare il valore dei tassi convenzionali ci pensa la Banca d’Italia, che trimestralmente pubblica apposite tabelle per rendere visibili quelli che sono i tassi medi globali stabiliti per le diverse tipologie di prestito e il valore oltre il quale si attiva l’usura.
Conosciute queste percentuali, sarà pertanto possibile stabilire il tasso di interesse convenzionale da applicare al proprio contratto di prestito.
Tassi moratori: come si calcolano?
In seguito ad un mancato pagamento della rata di prestito scattano quelli che vengono definiti tassi di interesse moratori, si tratta di un importo aggiuntivo che deve essere erogato al creditore a causa di ritardi nel rimborso pattuito.
Si tratta di una forma di risarcimento danni nei confronti della banca o dell’istituto finanziario che ha concesso il prestito.
Questi decorrono dal giorno successivo alla scadenza del pagamento della rata, ma come si calcolano?
Per fare un calcolo interesse moratorio adeguato, innanzitutto, è necessario conoscere la tipologia di contratto stipulato. Questo perché in caso di transazioni commerciali viene applicato il tasso moratorio, situazione che invece non si applica abitualmente in caso di altri contratti di prestito, ai quali invece viene applicato il tasso legale. Stabilito questo aspetto, sarà necessario conoscere il giorno di decorrenza della mora, che abbiamo visto essere abitualmente il giorno successivo alla scadenza, e il tasso o saggio percentuale applicato al prestito, che in caso di finanziamenti non commerciali è pari al tasso legale.
Ciò significa che la formula per il calcolo interessi moratori in questo caso è: I=(Importo dovuto X Saggio X Tempo)/365, in cui il tempo indica proprio il numero di giorni di ritardo dalla scadenza del pagamento.