Bce: le banche italiane più sicure del 2023
La Bce, ovvero la Banca Centrale Europea, si incarica ogni anno di redigere una classifica delle banche più sicure e patrimonialmente stabili all’interno del continente europeo. Inutile dire che si tratta di una classifica molto attesa da parte degli addetti ai lavori e non solo, perché è in grado di fornire una serie di informazioni molto utili per gli investitori. Per quanto riguarda la lista del 2023, è bene premettere che la Bce l’ha stilata (nel febbraio 2023) prima della crisi che ha colpito la banca americana Silicon Valley Bank e della storica acquisizione della banca svizzera Credit Suisse da parte di un altro colosso elvetico, Ubs. Per quanto la classifica della Bce sia stata preparata prima della “tempesta”, offre comunque un quadro delle banche da considerarsi meno a rischio sulla base del parametro cosiddetto Pillar 2.
Stiamo parlando di raccomandazioni specifiche per le banche che indicano il livello di capitale che, sulla base delle aspettative Bce, le banche dovrebbero mantenere oltre ai requisiti patrimoniali considerati obbligatori. Trattasi quindi di un cuscinetto di ulteriore garanzia per l’intero sistema finanziario e bancario.
Ci sono delle buone notizie per l’Italia, questo perché nella classifica sono state inserite anche alcune realtà bancarie nostrane, come ad esempio Banca Mediolanum, che hanno superato i test della vigilanza bancaria Bce.
Le banche italiane meno a rischio
Sulla base del già nominato parametro Pillar 2, che indica la minor rischiosità degli istituti bancari, la banca italiana meno “a rischio” è Credem con l’1%, davanti a Mediolanum e MedioBanca con rispettivamente 1,50% e 1,68%, a Sanpaolo con 1,72%, a FinecoBank con 1,75%, Unicredit con il 2% e la Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano con il 2,50%.
Hanno un posto in questa speciale classifica anche altri istituti come BPER con il 2,61%, la Banca Popolare di Sondrio con il 2,66%, la banca Monte dei Paschi di Siena con il 2,75% e, per finire, Iccrea Banca – Banche di Credito Cooperativo con il 2,80%. Chiude la classifica Bce tra le banche italiane la Banca Carige, con il 3,25%.
Come scegliere le banche più sicure: consigli utili
In un periodo contraddistinto da crescenti incertezze, è fondamentale comprendere quali sono i parametri da considerare per selezionare una banca davvero sicura e minimizzare i rischi finanziari e di stabilità. I fattori da considerare in tale scelta sono davvero molti e, la già dimensione dell’istituto di credito è senz’altro uno di questi. La doppia vigilanza Bce e Bankitalia rappresenta, in questi casi, sicuramente una garanzia in più. Altro parametro che andrebbe verificato prima di scegliere l’istituto bancario è quello rappresentato dalla quotazione in Borsa. In questo senso, con le banche quotate è possibile eseguire un monitoraggio costante degli andamenti dei titoli azionari, confrontando il rendimento del titolo azionario della propria banca con quello di altre società del settore. Inoltre gli Istituti di credito quotati in Borsa devono necessariamente adempiere ad una serie di requisiti di comunicazione e d’informazione che rendono tali Istituti più trasparenti.
Chi volesse avere maggiori sicurezze nella scelta della banca, potrebbe eseguire una valutazione autonomamente del proprio istituto mediante un’analisi della CET1 ratio, ovvero un indicatore di solidità finanziaria che misura il rapporto tra capitale primario e attivi ponderati per il rischio. Tale indicatore serve a quantificare la capacità di una data banca a poter fronteggiare eventuali perdite improvvise sul mercato.
Cos’è il CET1 ratio?
Come accennato, per CET1 ratio si intende un indicatore che esprime il rapporto tra capitale ordinario versato nell’istituto e le attività ponderate per il rischio. CET1 ratio è un diminutivo di Common Equity Tier 1 ratio, e indica la misura con cui una banca può garantire, con le proprie risorse, le soluzioni di credito (come la cessione del quinto) concesse alla clientela. Tramite questo parametro si possono valutare anche i crediti deteriorati, facendosi così un’idea della solidità dell’istituto bancario.
La Banca Centrale Europea, a questo riguardo, ha stabilito che ogni Paese e ogni banca devono attenersi ad alcune soglie minime per quanto riguarda il parametro CET1 ratio. In Italia, è stata fissata come base la quota del 10,5%, questo significa che scendere sotto tale soglia potrebbe portare all’inasprimento delle tecniche di gestione dell’Istituto di Credito. Al fine di evitare procedure di commissariamento o peggio di fallimento, la Bce potrebbe ordinare l’avvio di un processo di bail in finalizzato a fare assorbire le perdite tra gli azionisti, gli obbligazionisti e i titolari di conti correnti che hanno un deposito di importo che supera i 100.000 euro.
Tutti coloro che sono interessati possono controllare il parametro CET1 ratio in autonomia nei report pubblicati. Infine, questo parametro è quello utilizzato dall’EBA, Autorità Bancaria Europea, per eseguire gli stress test e avere contezza della capacità degli istituti bancari di poter fronteggiare eventuali scenari critici (appunto di stress).